ROMA – Usain Bolt è l’uomo più veloce del mondo, con il suo record di 9 secondi e 58 decimi per 100 metri raggiunto ai Mondiali di Berlino del 2009. Eppure potrebbe esserlo anche di più se solo fosse più “aerodinamico”. Nella corsa l’atleta giamaicano usa infatti solo l’8% della propria potenza per il movimento, mentre il resto se ne va per vincere la resistenza dell’aria. Lo ha scoperto un’équipe di ricercatori della National Autonomous University of Mexico.
Nel loro studio pubblicato dall’European Journal of Physics gli scienziati hanno analizzato la finale dei 100 dei Mondiali di Berlino nel 2009, in cui Bolt percorse in media 12,2 metri al secondo. Poi i ricercatori hanno elaborato un‘equazione in grado di descrivere il moto dell’atleta.
Dai calcoli è emerso che la massima potenza è stata sviluppata da Bolt ad appena un secondo dalla partenza, quando era ancora a metà della sua velocità massima, nel tentativo appunto di vincere l’attrito con l’aria. L’equazione ha permesso anche di stabilire, tenendo conto delle dimensioni e del peso di Bolt oltre che delle caratteristiche ambientali al momento della corsa, che il corpo del velocista è addirittura meno aerodinamico rispetto alla media.
Secondo gli autori dello studio,
”Questa è un’ulteriore prova di quanto sia straordinario è molto difficile battere i record oggi, proprio perché ad ogni miglioramento della velocità corrisponde un aumento spaventoso delle forze di attrito dovute all’atmosfera”.