Valentino Rossi alla Gazzetta: “Alla Yamaha per tornare a vincere”

ROMA –  Una nuova avventura per Valentino Rossi, quasi l’inizio di una nuova carriera nonostante i 9 titoli di campione del mondo conquistati.

Il pilota italiano ha rilasciato un’intervista esclusiva alla “Gazzetta dello Sport” dove ha parlato liberamente delle sue aspettative per la nuova stagione agonistica.

Le stagioni da trionfatore sembrano un ricordo lontano per Rossi che non partirà con i favori dei pronostici anche perchè è difficile ipotizzare di spuntarla a 34 anni, dopo due stagioni da dimenticare con la Ducati.

Rossi dovrà vedersela con avversari giovani che sono cresciuti di livello come guida e grinta. Riportiamo i passaggi più significativi di questa intervista.

Rossi, come s’è svegliato il primo gennaio?
“Sollevato? (ride; n.d.r.). No, dai. A parte che il primo dell’anno è sempre particolare… diciamo, eccitato”.

Un giudizio sul Rossi pilota.
“Comincio ad avere una certa età, però mi sento bene, motivato, con tanta voglia. So che sarà difficile dopo due anni molto negativi, ma sono pronto. In Yamaha andrò meglio”.

Il rodaggio serve solo al pilota o pure alla squadra?
“Per loro sarà più facile. Servirà rodaggio soprattutto a me”.

Che Yamaha si aspetta?
“A fine stagione, quando l’ho provata, mi son subito trovato bene. È migliorata molto in accelerazione. Il motore ora è 1000, ma i progressi si sentono. Sarà difficile, la Honda è motivata e nelle ultime gare è andata forte, ma la M1 è competitiva”.

Lorenzo è compagno scomodissimo: meglio che vi siate già conosciuti o uno nuovo avrebbe dato meno problemi?
“Meglio conoscerci. Siamo più grandi e sappiamo cosa aspettarci. Lui ha un compagno scomodo e ce l’ho pure io. Ma l’altra volta, pur se abbiamo avuto problemi di condivisione del box, abbiamo vinto tutto”.

Ora è ancora più esperto: come si batte?

“Sarà dura. Il suo punto forte è che ha capito i punti vincenti della Yamaha. Ed è quello che la guida meglio. Dovrò entrare piano piano. Più che guardare lui, devo mettere a posto la moto, avere il team carico, salire presto sul podio. Per battere Lorenzo ci vorrà tempo: all’inizio sarà più veloce”.

La Ducati: sa dire realmente cosa non ha funzionato?
“Con il team non siamo riusciti ad adattare la moto al mio stile e io ad adattarmi a lei”.

Il rapporto con l’ingegner Preziosi: dal grande amore al grande freddo.
“Mi spiace sia andata così, per me e per lui, ma più per lui: il progetto MotoGP era la cosa più importante della vita. Siamo andati abbastanza d’accordo, come con tanti in Ducati. Il problema sono stati i risultati. Io andrei a cena con Filippo. Mi spiace il suo allontanamento. In questi casi una testa deve saltare. Ne sono saltate due, ma io sono andato e lui hanno dovuto mandarlo via”.

Non solo sport, Valentino Rossi ha svelato alla “Gazzetta dello Sport” anche particolari inediti sulla sua vita privata. Aspetto che il pilota ha sempre preferito non esporre sotto i riflettori.

La vita privata: hanno influito questi due anni neri?
“Se mi hanno cambiato è stato in meglio. Ma non credo. Sono passato per il periodo peggiore della mia carriera, ma sono abbastanza maturo. E poi, sono stati talmente tanti gli anni positivi che… avevo delle scorte. Crescendo hai meno sorprese, sai cosa succede facendo sport. Nel privato ho un buon “equilibrio”: lo avevo prima della Ducati e ce l’ho ancora”. 

Nel 2012 c’è stato un cambiamento sentimentale importante.
“Ho lasciato la fidanzata. Quello che succedeva in pista non ha influito, anche se non aiuta se le cose al lavoro vanno male. Sei meno rilassato e sereno, il rapporto con una donna rende tutto più difficile”.

Per Linda deve ringraziare la Gazzetta: racconta lei?
“Sarò sempre grato alla Gazzetta… Lei aveva fatto un servizio per SportWeek e nella sua scheda c’era scritto che il suo sportivo preferito ero io. I miei “informatori” sono venuti a dirmelo e quando ho visto le foto ho pensato che valeva la pena cercarla. L’ho trovata, abbiamo cominciato a sentirci. Ma è stata una cosa lunga”.

Siamo alla vigilia dei 34 anni: è pronto per il matrimonio?
“No, non sono pronto e spero di non sposarmi proprio. Lo farò solo se non potrò dire no”.

Qualche giorno fa Simoncelli avrebbe compiuto 26 anni: cosa le è rimasto dentro di quella domenica terribile?
“Bruttissimi ricordi. Fortunatamente niente che mi abbia portato a smettere. Ma c’è un grande vuoto”.
E di Marco?
“I grandi ricordi. Pensando a lui si ride sempre. C’è il rammarico di non aver potuto stare di più con lui”.

Cambiamenti anche negli affari: ha lasciato l’azienda che le curava il merchandising e ora fa tutto da solo. Prepara un futuro da imprenditore?
“Abbiamo iniziato a fare diverse attività. Mi piace, mi diverte, ma mai come la moto”.

A proposito di Max Biaggi, mai pensato a un gesto di distensione?
“Siamo molto meno nemici di prima. L’ascia di guerra è sotto terra”.

Tra poco in Italia si vota, si è fatto un’idea della situazione?
“Sono tornato in Italia nel 2007, ma l’altra volta non avevo votato. Vedo un panorama negativo, forse non voterò nemmeno, nessuno mi dà fiducia. Non siamo messi bene: inutile votare uno o l’altro, dovrebbe cambiare il sistema”.

L’intervista di Rossi alla Gazzetta si chiude con un’altra battuta sul mondiale di Moto Gp.

Posizione a fine Mondiale?
“Difficile. Mi piacerebbe fare tanti podi… Almeno 10 e finire nei primi tre del Mondiale”.

Dove si vede in Qatar?
“Sul podio. Anche se non dovessi essere competitivo con Lorenzo e Pedrosa, bisognerebbe cercare di non essere lontano. E c’è da vedere cosa farà Marquez”.

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