
Ventura a Che tempo che fa: "Mi ero dimesso dopo la partita con la Macedonia..." (foto Ansa)

ROMA –ย Gianpiero Ventura, ospite di Che tempo che fa, racconta cosa รจ successo dopo la sconfitta con la Svezia ย [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,-ย Ladyblitz clicca qui โCronaca Oggi, App on Google Play]: “Sono stato un capro espiatorio, il simbolo di tutto quello che non andava nel calcio italiano”. “Non vedere la Nazionale in una competizione del genere non era nemmeno immaginabile – dice il 70enne tecnico -. La sofferenza degli italiani verrร mitigata dal tempo, la mia invece me la porterรฒ sempre nel cuore”.
“Sapevamo bene cosa ci aspettava quando abbiamo cominciato le qualificazioni mondiali – racconta -: una sola squadra qualificata, e noi eravamo nel girone della Spagna. Siamo arrivati allo scontro diretto con numeri importanti, sapendo che dovevamo batterli per andare al Mondiale o passare per gli spareggi. Abbiamo perso perchรฉ la Spagna era piรน forte di noi, anche se abbiamo provato a vincerla. C’era tanto entusiasmo attorno a noi prima di quella partita, ma un minuto dopo il fischio finale tutti hanno chiesto le mie dimissioni, nonostante quella fosse la prima sconfitta in un anno pieno di entusiasmo. Cโรจ stata nei miei confronti una devastante delegittimazione esterna che ha influito su quello che รจ successo”.
Ventura parla anche di delegittimazione interna nei suoi confronti: “Quando ho accettato di fare il c.t., Marcello Lippi doveva essere direttore tecnico a mia tutela e supporto. Abbiamo detto sรฌ insieme, ma il giorno dopo lui non c’era piรน per un cavillo regolamentare (l’incompatibilitร col ruolo di procuratore del figlio Davide, ndr) e io mi sono ritrovato da solo in un ruolo che non conoscevo. Ho svolto il doppio incarico per un anno, e quando finalmente il presidente Tavecchio doveva ufficializzare la mia nomina anche a direttore tecnico ha cambiato idea, facendo un altro nome e delegittimandomi”.
Ventura confessa di aver pensato di andarsene dopo quella scelta. “Ma la mia voglia di Nazionale mi ha convinto a restare: eravamo imbattuti in quel momento e sono rimasto. Lo considero uno dei miei tanti errori, commessi nei miei 16 mesi da c.t. Dopo la Spagna ho sbagliato anche scelte tecniche, anche se in quel contesto di delegittimazione le scelte erano conseguenza del clima. Ho sbagliato a non dimettermi dopo la partita con Israele: dopo 10โ lo stadio fischiava e se i tifosi fischiano in una partita di qualificazione al Mondiale รจ evidente che qualcosa non va. Mi sono dimesso la partita dopo, contro la Macedonia. Ho detto ai dirigenti che non era possibile continuare, che era piรน giusto prendere qualcuno che portasse serenitร ad una squadra con tanti giovani appena arrivati in Nazionale. Ma le dimissioni non sono state accettate. Avevo giร detto al mio staff che dopo la Svezia, anche in caso di qualificazione, non sarei mai andato al Mondiale per il bene della Nazionale. Avevo anche giร organizzato la conferenza stampa…”
Ventura non si tira indietro quando si parla di Svezia: “E’ una sconfitta che secondo me ha tanti colpevoli, non uno solo. Invece ci ho messo la faccia solo io in sala stampa e sono diventato il capro espiatorio di un sistema che non funzionava. Sono dispiaciuto, perchรฉ ci ho creduto e per la Nazionale ho rinunciato a tanto, arrivandoci con lโentusiasmo di chi ha sempre tifato per lโItalia. Fino alla Spagna attorno a noi cโera un entusiasmo incredibile: รจ bastato perdere una partita ed รจ cambiato tutto”.
“Mi sono messo nei panni degli italiani e credo stiano soffrendo molto, perchรฉ non vedere lโItalia ai Mondiali รจ difficile anche solo da immaginare – continua Ventura -. La sofferenza degli italiani col tempo passerร , la mia invece non se ne andrร mai. Eโ una sofferenza atroce che non dimenticherรฒ mai. A Mancini faccio un in bocca al lupo di cuore, gli auguro di essere in condizione di poter lavorare, di avere a che fare con persone che dicono quello che pensano. Io continuerรฒ sempre a tifare Nazionale. Ho voglia di rimettermi in gioco adesso, perchรฉ voglio dare risposte sul campo a quello che รจ successo”.
La replica di Carlo Tavecchio.
“Non posso sentire uno che dice in tv che ha dato le dimissioni, non mi risulta – ha spiegato su Radio Sportiva -. Ho sentito Oriali, Ulivieri, Uva, a me nessuno ha mai dato le dimissioni, anzi mi veniva detto che avremmo fatto un grande Mondiale. ‘In Russia stupiremo’, mi ripetevano, lo chieda a chi vuole. Io non faccio commenti su quel che dicono gli altri io dico solo quello che รจ successo e che a me รจ costato”.
