Nello stadio di San Siro potrebbe diventare vietato fumare. La proposta la lanciano due assessori del Comune di Milano. A Palazzo Marino ci avevano già provato nel 2005, ma la battaglia spaccò sia la maggioranza, sia l’opposizione. In quella data, il fumo non venne bandito dallo stadio: ci fu una retromarcia immediata e la proposta venne ammorbidita e partì soltanto una sperimentazione in alcuni settori. Adesso Palazzo Marino torna all’attacco e rilancia con forza il divieto per le sigarette in tutto lo stadio.
Questa volta a voler andare fino in fondo è la giunta. Con l’assessore allo Sport, Alan Rizzi, che dice: “È quello che accade già negli stadi di tutto il mondo, a cominciare da quelli inglesi. Sono convinto che sia una strada intelligente che dovremo seguire anche da noi”. Ad appoggiarlo c’è il titolare della Salute, Gianpaolo Landi di Chiavenna, alfiere del divieto di fumo anche nelle aree verdi.
Per Milan e Inter , invece, “le priorità sono altre”: prima si pensi a ristrutturare lo stadio. I nerazzurri però aprono a un test limitato a qualche zona: “Ne ho parlato con il presidente Moratti racconta Pierfrancesco Barletta, l’amministratore delegato dell’Inter nel Consorzio San Siro mi ha detto che sarebbe contento, così eviterebbe di fumare per due ore”.
Sono decisi Rizzi e Landi: il Meazza deve diventare uno stadio per non fumatori. L’unico ostacolo potrebbe essere burocratico: come si può applicare il divieto e soprattutto, chi decide le sanzioni? Basta un’ordinanza del sindaco o bisogna appigliarsi alla normativa nazionale? È per rispondere a questi quesiti che gli assessori hanno messo al lavoro gli uffici per trovare una soluzione.
Rizzi dice tuttavia che si potrebbe iniziare in tempi brevissimi: “Se troveremo lo strumento giusto per San Siro estenderemo il divieto anche alle altre strutture sportive del Comune a partire dall’Arena”.
Alfonso Cefaliello, amministratore delegato del Milan nel Consorzio San Siro è piuttosto scettico “Non sono d’accordo. Non so cos’altro il Comune voglia vietarci. Forse annota con ironia vogliono che andiamo ala partita tutti in giacca e cravatta?”. Quello del fumo, spiega, “è l’ultimo dei problemi. Prima pensiamo a riportare lo stadio al livello dei principali impianti europei, poi ne riparleremo”.
Anche per il suo omologo nerazzurro Barletta “in questo momento le priorità sono altre, a cominciare dai lavori per la sicurezza, fino a quelli per rendere San Siro una struttura all’avanguardia”. Barletta apre però alla possibilità “di un esperimento in alcuni settori” come accade nel 2005, anche se è proprio lui a ricordare che nessuno acquistava biglietti per quei posti.