LONDRA – All’inseguimento del record di Slam di Steffie Graf, Serena Williams ritrova nella finale di Wimbledon la tedesca Angelique Kerber, sua avversaria già a Melbourne. Non sarà dunque una finale in casa Williams l’edizione 2016 del torneo britannico: in un’ora e 11 minuti Venus si è dovuta arrendere alla Kerber, che con un doppio 6-4 raggiunge la sua prima finale sui nobili prati londinesi.
Il primo set è condizionato dai break, addirittura nove in dieci game, e se lo aggiudica la ventottenne di Brema che strappa il servizio a Venere anche nel terzo game del secondo set. Un vantaggio minimo ma prezioso che Angelique riesce a difendere fino alla fine.
“E’ una sensazione fantastica, le parole della tedesca. Battere Venus in semifinale qui a Wimbledon è durissima perché lei è una campionessa che ha vinto tantissimo. Sono molto contenta del mio tennis, il migliore della mia carriera. Ho fatto tesoro di quanto imparato nelle ultime stagioni”.
Sabato, dall’altra parte della rete del Centre Court, la attende la più giovane Williams, Serena. Se la trentaquatrenne americana conduce nei precedenti 5-2, la tedesca si è aggiudicata il primo Slam di stagione, gli Australian Open, proprio in finale contro Serena. Che quattro mesi più tardi avrebbe perso un’altra finale Slam, al Roland Garros, contro la spagnola Garbine Muguruza.
Una sorta di incantesimo nefasto iniziato con la sconfitta in semifinale lo scorso anno a New York contro Simona Vinci. Da allora la numero 1 al mondo ha vinto un solo torneo (Roma), ma oggi ritrova l’atto finale all’All England Club per la nona volta in carriera.
Due sconfitte (nel 2004 contro Maria Sharapova, nel 2008 contro Venus), sei vittorie (2002, 2003, 2009, 2010, 2012 e 2015): la settima le consentirebbe di eguagliare il record di Slam detenuto dalla Graf (22). Un traguardo al quale Serena si è avvicinata con l’impazienza della predatrice, liquidando in 48 minuti la malcapitata Elena Vesnina (62 60). Più che un match, un ininterrotto monologo, comandato dagli 11 ace dell’americana che ha smarrito solo tre punti nei suoi turni al servizio. La più rapida semifinale da quella del 1999, quando Lindsay Davenport aveva strapazzato Alexandra Stevenson 62 60.
“Sono molto contenta e molto concentrata perché so che mi attende una finale molto difficile, ha commentato Serena. Speravo in un’altra finale contro Venus (sarebbe stata la quinta a Wimbledon, ndr). Contro Angelique non cerco vendette, voglio batterla per conquistare uno Slam. Quasi non posso crederci di aver raggiunto un’altra finale Slam. Ma quest’anno non ne ho ancora vinta una, sarà un match molto difficile”.
(Foto Ansa)