ROMA – Caos Roma. La sconfitta allo Juventus Stadium pesa come un macigno. Sono tutti sotto processo, dai giocatori a Zdenek Zeman, fino ad arrivare alla società. I dirigenti sono convinti che il problema del gruppo sia soprattutto psicologico. La frase di Walter Sabatini nel post partita di Torino sembra un’accusa alla squadra (“Abbiamo sopravvalutato alcuni giocatori”). Zeman, anche se la partenza della sua Roma “bis” è in media con tutte le altre 25 della sua carriera nella massima serie, ancora non è riuscito a trasmettere il suo credo calcistico al gruppo: “Non ho visto neanche una mia idea in campo. La Juve è stata nettamente superiore. Noi non abbiamo né difeso, né attaccato. Abbiamo perso tutti i contrasti. Meritavamo di subire altri gol”.
Come riporta la Gazzetta dello Sport, nelle prossime ore arriverà nella Capitale il numero uno giallorosso, James Pallotta, che “non potrà sorvolare sul caso De Rossi, che sabato dopo la partita avrebbe avuto uno screzio con Zeman. Tema (secondo radio spogliatoio): di chi è la colpa delle figuracce? Una cosa è certa: la società è seccata col giocatore, anche perché le sue frasi in tv sono parse quasi dirigenziali: “Ci facciamo male da soli se si parla di scudetto, arrivare fra le prime tre sarebbe un risultato incredibile, ma non possiamo non arrivare almeno in Europa”. Il corollario è stato semplice: “Non sono rimasto per fare figuracce”. Frase poco gradita a Trigoria, in cui qualcuno rimpiange la mancata cessione di De Rossi.”
Ma lo screzio tra il tecnico boemo e “capitan futuro” non sarebbe l’unico. Come scrive il Corriere dello Sport, Osvaldo e Lamela hanno litigato ancora. “Durante e dopo Juventus-Roma. Cominciando in campo, per le solite questioni che interessano i calciatori: un passaggio sbagliato, una risposta brusca. Basta poco. I due hanno continuato a dirsene nei spogliatoi, in spagnolo. “Gli argentini hanno fatto un pò di casino” raccontavano sabato sera gli inservienti dello stadio della Juventus. Tutto vero. E se non fossero intervenuti i compagni, forse si sarebbe arrivati alle mani.”