Berlusconi rivuole Casini e scarica i Responsabili? Le mosse del Pdl

Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini

ROMA – A turbare il premier Silvio Berlusconi dopo la sconfitta alle amministrative, non è tanto il referendum bensì la verifica alla Camera del prossimo 22 giugno. Per questo si vocifera di un ritorno all’alleanza con l’Udc di Casini, con il Pdl che sarebbe anche pronto a scaricare i Responsabili.

“Cercheranno di darmi una spallata, ma non ci riusciranno, in ogni caso i referendum non avranno conseguenze sul governo”. Silvio Berlusconi, riferisce chi gli ha parlato, è convinto che lunedì non ci sarà l’onda lunga, che non ci sarà alcun bis dopo la sconfitta alle amministrative. “Piuttosto la maggioranza deve concentrarsi sulla prova della verifica”, è l’invito rivolto di Berlusconi ai suoi interlocutori. Perchè le fibrillazioni interne continuano a preoccuppare e l’asticella dei numeri alla Camera il 22 giugno potrebbe abbassarsi.

C’e’ da considerare la mossa di Miccichè, fuoriuscito dal Pdl, i contrasti all’interno dei Responsabili, i mal di pancia di tanti altri deputati e il malessere della Lega che a Pontida potrebbe annunciare un qualche strappo (c’è chi addirittura ipotizza che Bossi potrebbe offrire al suo popolo le dimissioni dal governo): ecco perchè nel Pdl vari big sono tornati a guardare a Pier Ferdinando Casini. Il dialogo con l’ex presidente della Camera potrebbe partire proprio dal fisco, dall’accelerazione imposta dal Cavaliere.

Fonti parlamentari del partito di via dell’Umiltà riferiscono di un vero e proprio accordo tra Scajola, Alemanno, Formigoni e Matteoli per “aprire una nuova fase”. La “deadlin” è il Consiglio nazionale del 1 luglio che oltre a “incoronare” Angelino Alfano segretario e a dare il via libera ai congressi locali, potrebbe rappresentare una vera e propria apertura al leader centrista.

Giovedì Claudio Scajola è andato a trovare il premier, invitandolo nuovamente a guardare ai centristi. Del resto Berlusconi vuole un partito dei moderati sul modello del Ppe e per questo potrebbe essere lui stesso a lanciare un appello al leader dell’Udc. “Solo con lui – ribadisce uno dei big del Pdl – alle prossime elezioni si può vincere”. Pier Ferdinando Casini da tempo ha sposato il progetto del Terzo Polo, stringendo un’intesa con Fini e Rutelli, ma nell’Udc c’è anche chi spinge per trovare un accordo subito con Berlusconi, “le amministrative – sostiene più di un deputato centrista – hanno evidenziato una verità incontrovertibile: quando ci alleiamo con il centrosinistra perdiamo consensi”.

La proposta che ha preparato un settore del Pdl per “tentare” Casini prevede che Berlusconi dica fin da subito di non volersi candidare nel 2013. Ma finora il Cavaliere ha fatto sapere di non avere nessuna intenzione di fare alcun annuncio di passo indietro nè tantomeno il leader Udc si fida dell’ex alleato. In ogni caso fino al Consiglio nazionale nessuno nel Pdl dovrebbe muoversi. Uno dei più attivi in questi giorni è stato Roberto Formigoni che ha incontrato Casini e Alemanno. L’idea è di rilanciare – probabilmente anche attraverso un documento comune – l’idea delle primarie e di costituire un’area di centrodestra che bilanci il peso del Carroccio.

Con il partito di Bossi resta aperta la questione dello spostamento di alcuni uffici ministeriali, se ne riparlerà la prossima settimana. E sul tavolo di Berlusconi c’è anche il “dossier Rai”: a chi è andato a trovarlo il Cavaliere ha confidato di essere insoddisfatto della gestione di viale Mazzini, ripetendo che tutti i programmi di satira e di intrattenimento politico sono orientati a sinistra. Ecco perchè il premier nei giorni scorsi aveva fatto balenare ad alcuni dirigenti del Pdl un’idea “rivoluzionaria”: cambiare la legge Gasparri. “Ma – è stata la risposta dei suoi interlocutori – poi occorrerebbe una nuova legge di sistema e sarebbe difficile approvarla”.

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Alessandro Avico