”Sono emozionato: è un debutto molto atteso, che aspettavo da tanto”. Così il ballerino Roberto Bolle ha commentato oggi a Milano il suo debutto, sabato prossimo, nel ruolo di “Onegin”, il balletto di John Cranko su musica di Cajkovskij che chiuderà la stagione d’Opera e Balletto 2009-2010 al Teatro alla Scala di Milano.
Quando Makhar Vaziev fu nominato direttore del Corpo di Ballo scaligero il primo gennaio 2009 e chiese ai suoi ballerini cosa aspirassero a interpretare, ha raccontato Bolle, ”gli chiesi di poter essere Onegin. E’ uno dei ruoli più intensi e credo di avere la giusta maturità e conoscenza emozionale”.
Ingredienti indispensabili nella coreografia di Cranko, che richiede ai ballerini la capacità di essere anche buoni attori, di trovare una propria creatività nell’interpretazione, andando oltre la tecnica.
”E’ molto cinematografico – ha confermato Massimo Murro, che si alternerà a Bolle – sembra quasi di vedere un film. Cranko è un coreografo straordinario, capace di mischiare scenografia e drammaturgia. E il ruolo di Onegin è di grande impegno, perché molto sfaccettato, che mette alla prova l’interprete”.
”Una sfida importante – ha sottolineato Bolle, che è già stato Lensky – Onegin è un piccolo gioiello di Cranko che non ti stanchi mai di vedere e di interpretare, che non finisce mai di regalare emozioni a noi e al pubblico”.
Dello stesso parere è la sua partner Maria Eichwald: ”Più lo si balla e più sfumature si trovano, più barriere si rompono”. Emanuela Montanari, che sarà Tatiana, ancora ricorda con quale intensità Carla Fracci interpretò Tatiana nella prima scaligera di “Onegin” nel 1993: ”Vedere tanta passione e sentimenti è stata una rivelazione, non pensavo fosse neanche possibile. Inoltre, il ruolo di Tatiana mi ha permesso di essere promossa a solista nel 2004”.
