TORINO – “Rossini è “irresistibile per chi si dedica alla commedia”, così Carlo Verdone su ‘La Stampa’, racconta la sua esperienza di regia della Cenerentola rossiniana.
“Spero di far fare bella figura a me stesso e a Rossini”, scrive Verdone. Dice di avere affrontato “una sfida folle, piena di incognite ma terribilmente affascinante nei suoi rischi”.
“Ho lavorato con grande rispetto nei confronti della tradizione , perché è un’opera che deve arrivare al grande pubblico di Raiuno, anche a chi magari Rossini non l’ha mai sentito”, aggiunge Verdone, sottolineando inoltre che “nel mondo della lirica si deve entrare con immenso rispetto, grande umiltà e preparazione. Altrimenti rischi il fallimento nel giudizio implacabile del melomane”, posto che “ogni innovazione, ogni licenza, ogni azzardo comporta un rischio elevato”.
“Non solo: nel mondo della lirica, a differenza che nel cinema, il regista non è il padrone. Sul set io sono abituato ad avere tutto in mano, tutto sotto controllo e questo paradossalmente mi fa sentire sereno. La lirica è un lavoro molto più collettivo, ognuno ha enormi responsabilità”, scrive il regista che aggiunge: “Controllare tutto diventa impossibile”.