Le caratteristiche del Disturbo Borderline di Personalità sono di instabilità delle relazioni interpersonali, dell’autostima e dell’umore, e una marcata impulsività, che iniziano nella prima età adulta e sono presenti in una varietà di contesti. Gli individui con Disturbo Borderline di Personalità compiono sforzi disperati per evitare abbandoni reali o immaginati.
La percezione della separazione o del rifiuto imminenti, o la perdita di qualche strutturazione esterna, possono portare ad alterazioni profonde dell’immagine di sé, dell’umore, della cognitività e del comportamento. Questi individui sono molto sensibili alle circostanze ambientali provano intensi timori di abbandono e rabbia inappropriata anche quando si trovano ad affrontare separazioni reali limitate nel tempo o quando intervengono cambiamenti di progetti inevitabili (per es. disperazione improvvisa come reazione all’annuncio del clinico del termine dell’ora del colloquio; panico o furore quando qualcuno per loro importante è in ritardo di pochi minuti o deve disdire un appuntamento). Questi timori di abbandono sono correlati ad una paura a stare soli, e ad una necessità di avere persone con loro. I loro sforzi disperati per evitare l’abbandono possono includere azioni impulsive, come comportamenti automutilanti o suicidari, che vengono descritti separatamente. Gli individui con Disturbo Borderline di Personalità hanno una modalità di relazione instabile e intenso e possono idealizzare protettori o amanti potenziali al primo o secondo incontro, chiedere di trascorrere molto tempo insieme, e condividere i dettagli più intimi all’inizio di una relazione. Questi individui empatizzano con gli altri ma solo con l’aspettativa che gli altri saranno “presenti” a loro volta per soddisfare le loro necessità.
Questi individui sono inclini a cambiamenti improvvisi e drammatici della loro visione degli altri, che possono essere visti alternativamente come supporti benefici o come crudelmente punitivi. Possono esservi improvvisi cambiamenti di opinioni e di progetti a proposito della carriera, dell’identità sessuale, dei valori e dei tipi di amici. Sebbene abbiano di solito un’immagine di sé che si basa sull’essere cattivi o dannosi, gli individui con questo disturbo possono talvolta sentire di non esistere affatto.
Tali esperienze solitamente si manifestano in situazioni in cui l’individuo percepisce la mancanza di una relazione significativa, di accudimento e supporto. Gli individui con il Disturbo Borderline di Personalità manifestano ricorrenti comportamenti, gesti o minacce suicidari, o comportamento automutilante. La tendenza ricorrente al suicidio è spesso la ragione per cui questi individui chiedono aiuto. Le azioni autodistruttive sono di solito precipitate da minacce di separazione o di rifiuto, o dall’aspettativa di assumere maggiori responsabilità. Gli individui con Disturbo Borderline di Personalità possono manifestare instabilità affettiva dovuta ad una marcata instabilità dell’umore.
L’umore disforico di base di chi è affetto da Disturbo Borderline di Personalità è spesso spezzato da periodi di rabbia, panico o disperazione, ed è raramente sollevato da periodi di benessere o soddisfazione. Questi episodi possono riflettere l’estrema reattività dell’individuo al disagio interpersonale. Gli individui con Disturbo Borderline di Personalità possono essere afflitti da sentimenti cronici di vuoto. Si annoiano facilmente, possono costantemente ricercare qualcosa da fare. Gli individui con Disturbo Borderline di Personalità frequentemente esprimono rabbia inappropriata ed intensa, o hanno difficoltà a controllare la propria rabbia. Possono manifestare estremo sarcasmo, amarezza costante o esplosioni verbali. La rabbia è spesso suscitata dal vedere un curante o un amante come disattento, rifiutante, poco dedito. Tali espressioni di rabbia sono spesso seguite da vergogna e colpa, e contribuiscono alla sensazione di essere cattivi. Durante i periodi di stress estremo, possono manifestarsi ideazione paranoide o sintomi dissociativi transitori come la depersonalizzazione.Questi episodi si manifestano più frequentemente in risposta ad un abbandono reale o immaginato. I sintomi tendono ad essere transitori, durano pochi minuti o ore. Il ritorno reale o percepito della funzione di accudimento da parte della figura accudente danno solitamente una remissione dei sintomi.
