Il direttore artistico del Teatro San Carlo di Napoli, Sergio Segalini, è stato licenziato in tronco, a quanto pare per la sua mancata reperibilità nei giorni di Natale. Segalini, che fu suggerito per quell’incarico dal maestro Riccardo Muti, spiega: ”Mi hanno licenziato in tronco, con una lettera, e senza i tre mesi di preavviso”. La nomina di Segalini risale ad appena sei mesi fa e viene licenziato proprio ad un passo dall’inaugurazione della sua prima nuova stagione, con la rielaborazione dell'”Olimpiade” ad opera di Roberto De Simone.
La direzione del Teatro San Carlo ha commentato quanto accaduto come «questioni di normale amministrazione» entro il rapporto di lavoro con il proprio neoconsulente artistico. Segalini ha spiegato al Corriere del Mezzogiorno di aver “smarrito il telefono dell’azienda, ma avevo con me quello personale. Nel lasciare Napoli per trascorrere il Natale nella mia Venezia e giunto in aeroporto mi sono accorto di non avere più il mio cellulare aziendale. Il giorno 27 sono tornato regolarmente rintracciabile, ma ho ricevuto la lettera in cui mi si chiedeva di non rientrare in teatro”.
Le conclusioni del maestro sono amare: “Perché mi hanno chiamato a Napoli? Credevo di poter lavorare proponendo novità, di valorizzare la cultura partenopea, di promuovere, secondo quanto voluto anche da Muti, la rinascita di Napoli come capitale della Musica, di scoprire giovani squadre di talenti da segnalare per il futuro. Forse, l’Italia di oggi, non vuole il mondo che persone come me rappresentano… Ora, mi creda, non vedo l’ora di andar via da Napoli. Qui è un inferno”.
[gmap]
