Ha sempre tifato Juventus, anche quando sul palco del Circo Massimo festeggiò la Roma campione d’Italia. Lì fu un dovere istituzionale, in fondo Walter Veltroni era sindaco della capitale e doveva tenere un certo “contegno”. Pochi mesi fa lanciò la pietra e nascose la mano quando si candidò a presidente della vecchia Signora. Insomma l’amore bianconero non l’ha mai abbandonato tanto da incorniciarlo oggi in un monologo teatrale dal titolo “Quando cade l’acrobata, entrano i clown”. Veltroni scrive della tragedia avvenuta il 29 maggio 1985 allo stadio Heysel di Bruxelles, costata la vita a 39 tifosi della Juventus. L’opera teatrale dell’ex leader del Pd uscirà il 27 aprile da Einaudi e andrà in scena l’8 luglio al Ravello Festival.
Veltroni ne parla in un’intervista pubblicata oggi dal quotidiano ‘La Stampa’ e spiega la scelta del titolo: «E’ la frase che disse Platini per giustificare l’esultanza del rigore e il giro di campo». «Poi è un monologo che ho scritto su commissione. Perchè sì, di solito le idee mi nascono dentro – che so, l’ispirazione di un romanzo o di un saggio -, questa volta invece mi è arrivata da fuori, dal direttore del Ravello Festival, Stefano Valanzuolo. Mi confidò di aver dedicato l’edizione 2010 al tema della follia, e quale esempio più concreto e appropriato della mattanza di Bruxelles?».
Una mattanza che però è servita a «poco, purtroppo» e sicuramente «più agli inglesi che a noi» dice Veltroni. «L’Heysel risale al 1985. Quattro anni dopo, le nemesi storica avrebbe preso di mira proprio i tifosi del Liverpool, novantasei dei quali morirono schiacciati allo stadio Hillsborough (Sheffield) durante la semifinale di Coppa d’Inghilterra con il Nottingham Forest: a partita appena iniziata e a gradinate strapiene, aprirono di botto i cancelli e si creò un ingorgo spaventoso, letale». Veltroni riflette anche sulla violenza nel calcio italiano: «Oggi gli stadi sono più sorvegliati. La violenza si è spostata fuori, nelle strade, agli autogrill. Rimane un quoziente di teppismo che rispecchia l’odio sparato dalla società».