Aldo Grasso boccia “La pupa e il secchione”. Il nuovo show trash di Italia1, condotto da Enrico Papi e Paola Barale, non piace al critico televisivo del Corriere della Sera che lo bolla come uno spettacolo “cinico” che sfrutta l’ingnoranza tentando anche di essere a tratti comico ma riuscendo ad ottenere solo una “comicità priva di grazia, di leggerezza, di spirito”. Insomma, la parabola triste e sconsolante della tv del nuovo secolo. Il “trionfo della rassegnazione” per usare ancora le parole di Grasso.
L’episodio che sembra aver fatto traboccare il vaso e spinto Grasso a scrivere è una scenetta deprimente andata in onda la scorsa domenica. Protagonista una delle “pupe”, la procace Francesca Cipriani a cui è stata mostrata la foto del deputato finiano del Pdl, Italo Bocchino. Ovviamente la “pupa” non riconosce il politico e allora Papi inizia tutta una serie di suggerimenti ricchi di doppi sensi.
Scrive Grasso: “Enrico Papi, già leggendario primatista della ‘tv deficiente’, dà il meglio di sé e si esibisce in ammiccamenti, doppi sensi, imbeccate. La concorrente reagisce come sa («e dai, a quest’ora!») e prima di pronunciare la fatidica parola, cogliendo l’ultimo suggerimento («la targa di Bologna») se ne esce con questa definizione: «Un bolognese sporcaccione»”.
“‘La pupa e il secchione’ -conclude Grasso – è il trionfo della rassegnazione: salvo i concorrenti, sono tutti rassegnati. Anche noi. Rassegnati a Papi, rassegnati a Paola Barale, rassegnati a questa tv”.