L’istruttoria è avviata ai sensi dell’art. 39 del Contratto di Servizio, che prevede per il ministero l’obbligo di curare la corretta attuazione del contratto stesso. Nell’ambito del potere di verifica previsto da tale articolo, che consente al dicastero di chiedere in qualsiasi momento alla Rai informazioni, dati e documenti utili, e con riferimento agli oneri previsti dall’art. 2, comma 3, «che impone il rispetto, tra gli altri, dei principi di completezza e obiettività dell’informazione radiotelevisiva pubblica», si terrà quindi un incontro fra ministero e vertici Rai.
Al termine di tale procedura, «in virtù del potere d’impulso conferito dalla legge al ministero», si valuterà se richiedere l’intervento dell’Autorità garante nelle Comunicazioni «per l’applicazione delle sanzioni previste, ai sensi dell’art. 48 del Testo unico della radiotelevisione, in caso di violazione degli obblighi di servizio imposti alla Rai».
Sanzioni che possono arrivare fino ad un 3 per cento del fatturato dell’azienda. L’audizione con i vertici Rai potrà essere, inoltre, «occasione per valutare se, nell’ambito della definizione del nuovo contratto di servizio, in corso di discussione, si ritenga opportuno introdurre elementi tali da rafforzare i principi di completezza, obiettività e rispetto del pluralismo nei programmi d’informazione del servizio pubblico».