ROMA – ”La fiction italiana puo’ assumere su di se’ una funzione civile. Il mio rapporto con la tv, con la Rai e’ di fiducia reciproca, con l’obiettivo di non tradire il pubblico, i telespettatori e i miei valori. Perche’ da uomo privilegiato quale mi ritengo, ho sempre pensato che l’unico modo per dare un significato al mestiere di attore e’ quello di utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per puntare i riflettori sui grandi temi sociali del nostro paese”. Cosi’ Bebbe Fiorello, il ‘re’ delle Fiction, seguitissimo dagli spettatori sia per la sua capacita’ recitativa sia per la cura con cui sceglie le produzioni che interpreta parla con l’ANSA dei progetti che lo hanno visto impegnato nel passato e di quelli dell’immediato futuro.
”Io – racconta l’attore catanese, 42 anni – non sono mai stato bravo a scendere in piazza, a protestare, pur rispettando ogni battaglia per i diritti. Alzo il pugno allora nell’unico modo che conosco, interpretando dei ruoli. Dando voce agli altri, attraverso le storie che racconto”. Una carriera quella di Fiorello in continua ascesa, 10 anni di fiction, 10 anni di grandi successi: Rai1 gli dedica il ciclo ‘Storie di un italiano’, un appuntamento settimanale in prima serata a partire da lunedi’ 11 luglio, per tutta l’estate, che riproporra’ alcuni dei lavori tra i piu’ significativi che lo hanno visto protagonista sulla tv del servizio pubblico. Storie di uomini comuni che la vita ha reso eroi, storie di italiani che hanno saputo mostrare, nelle difficolta’, tutto il loro coraggio nell’ affrontare e superare le dure prove riservate dal destino. ‘Moscati’, ‘La vita rubata’, ‘Il sorteggio’, ‘L’uomo sbagliato’, ‘Il Bambino sull’acqua’, ‘Brancaccio’, ‘Salvo d’Acquisto’ e ‘Il Bambino della domenica’. Come e’ cambiato Beppe Fiorello in questi anni? ”Mi sono impegnato molto, studiando, interrogandomi su quali potevano essere gli argomenti che potevano stare a cuore ai cittadini. Spero di esserci riuscito”.
C’e’ un ruolo cui e’ particolarmente legato? ”Mi sta particolarmente a cuore La Vita Rubata (su la storia di Graziella Campagna, vittima di mafia a 17 anni nel 1985) una svolta nella mia vita professionale, ma anche per la famiglia di Graziella”. Perche’? ”In quel caso abbiamo ridato giustizia a una famiglia che la attendeva da un quarto di secolo. Ne vado fiero. E’ la prova del fatto che il nostro lavoro puo’ avere conseguenze reali sulla vita delle persone, quella funzione civile”.
Fiorello ha terminato in questi giorni le riprese di una nuova fiction targata Rai ‘Saro’ sempre tuo padre’, dedicata ai padri separati. Che storia e’? ”E’ un altro film a cui tengo particolarmente e che rappresenta proprio quello che dicevo prima, una fiction che pone delle domande. Un progetto che ho fortemente voluto, collaborando alla sceneggiatura e che racconta una realta’ scomoda e difficile, senza mai pero’ puntare il dito contro le donne. Perche’ va detto che ci sono tante madri che hanno subito soprusi dai loro compagni. Ma in questo caso volevamo raccontare un punto di vista sul quale fino ad oggi nessuno si era soffermato: i dati ci dicono che i padri separati sono circa 4 milioni, di cui 900 mila sono scivolati sotto la soglia della poverta”. Antonio (Fiorello) e’ un quarantenne che lavora sodo per mantenere la famiglia. Amabile, ma forse un po’ distratto. Un giorno sua moglie (Ana Caterina Morariu) lo lascia, e il mondo gli crolla addosso. Per pagarle l’assegno mensile, si ritrovera’ in gravi difficolta’ economiche. E rischiera’ di perdere il rapporto con il figlio. Fiorello, che e’ padre di due bambini, di 6 e 8 anni avuti da Eleonora Pratelli spiega: ”La verita’ e’ che nessuno ci insegna a fare i genitori. Si procede a tentativi, solo l’ idea di trovarmi un giorno in una simile condizione, e’ un incubo”. Quali progetti nell’immediato futuro per Fiorello?: ”Ce ne sono di molto interessanti ma per scaramanzia preferisco non parlarne”. E al cinema? ”Ho avuto il privilegio di lavorare nel film di Emanuele Crialese ‘Terraferma’ che andra’ al prossimo Festival di Venezia. Interpreto Nino, un pescatore ma non posso rivelare di piu”’.
