Arriva in tv “Il sangue dei vinti” di Michele Soavi

Il regista Michele Soavi

A circa un anno dal suo passaggio nelle sale cinematografiche, “Il sangue dei vinti” di Michele Soavi, tratto dal libro di Giampaolo Pansa, approda in tv. Domenica 6, secondo “Sorrisi e canzoni”, Raiuno lo manderà in onda in prima serata.  Di solito, la rete ammiraglia, la domenica sera con una fiction registra almeno sei milioni di spettatori.

Il pubblico televisivo poi è composto non in piccola parte di testimoni dell’epoca, persone che quegli anni di guerra li ha vissuti. “Il sangue dei vinti” prende il titolo dal libro di Pansa e poi fa un lavoro di assemblaggio degli aneddoti, facendoli ruotare attorno alla storia di una famiglia, una delle non poche divise dalla guerra. Nel clan Dogliani i tre figli prendono, dopo l’8 settembre, strade diverse. Il figlio maggiore (Michele Placido) cerca di star fuori dal conflitto. Ma il fratello più giovane (Alessandro Preziosi) si unisce senza esitazione ai partigiani. E la sorella, disperata per aver perso il marito in un bombardamento, si arruola nella Repubblica di Salò. Partito da uno sceneggiato di cinque ore, il regista Soavi era stato poi costretto a ridurre il metraggio a meno della metà, andando inc0ntro a critiche e stroncature.

A ciò si era aggiunta l’inevitabile polemica politica: i sostenitori della pellicola cominciavano a ripetere che le critiche ingenerose erano dovute soprattutto al fatto che il film raccontasse fatti che molti, a sinistra, avrebbero preferito tenere nascosti. Per gli stessi motivi (nella fattispecie la figura di un partigiano killer) “Miracolo a Sant’Anna” di Spike Lee aveva avuto severissime accoglienze alla sua prima italiana. Spike era allibito: «Evidentemente in Italia ci sono ferite ancora aperte», osservò.

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