Bigazzi sospeso dalla “Prova del cuoco”, la ricetta sui gatti non è stata digerita

Il giornalista Beppe Bigazzi

Beppe Bigazzi sospeso dalla “Prova del cuoco”, la sua ricetta “su come cucinare i gatti” non è piaciuta a nessuno. La rivolta contro il co-conduttore del programma di Raiuno, è scattata alle parole «sono molto più buoni di tanti altri animali». A insorgere su web e non solo gli animalisti di tutto il mondo, mentre i Verdi annunciano un esposto contro il giornalista con una grande passione per la gastronomia che dal 2000 affianca le conduttrici, Antonella Clerici prima, Elisa Isoardi poi.

L’ormai soporifero programma di cucina ha «subito una bella scossa.  Ebbene mercoledì 10 febbraio, all’interno della puntata, Bigazzi ha spiegato – ricordando una tradizione del passato – come si fa a cucinare, appunto, il gatto. Ricordando quando «lo si teneva per tre giorni nell’acqua del torrente» per preparare al meglio «le sue carnine bianche».

Inevitabili le proteste.

Un «episodio inaudito per la televisione pubblica, invierò una lettera all’Autorità Garante e al Direttore generale dell’Azienda: massima severità nei confronti dei responsabili» ha affermato in una nota il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini.

«Quanto accaduto durante una trasmissione in onda su un canale televisivo del servizio pubblico è di una gravità assoluta. Mi riservo di intraprendere ogni azione del caso e scriverò all’Autorità Garante e al Direttore generale dell’ Azienda affinché vengano presi provvedimenti severi di fronte a dichiarazioni non solo illecite ma anche lesive di una sensibilità, fortunatamente sempre crescente, dei cittadini nei confronti degli animali».

I gatti sono animali d’affezione tutelati dalla legge 281 del 1991 che nell’ art.1 comma 1 recita: ‘Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudelta’ contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l’ambienté. Inoltre la Convenzione europea di Strasburgo per la protezione degli animali da compagnia reca norme particolarmente severe per la loro protezione, ricorda Martini.

«Ai responsabili di quanto accaduto – riferisce Martini – potrebbe venire imputato il delitto di istigazione a delinquere previsto dall’art. 414 del Codice Penale, in quanto l’art. 544-bis dello stesso Codice Penale sancisce che ‘chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesì».

«La magnificazione della bontà della carne felina e l’ incoraggiamento al suo consumo, tanto più in una trasmissione di grande ascolto – conclude il sottosegretario alla Salute – rappresentano l’esaltazione di un fatto di reato poiché tale condotta è di per sé idonea all’ imitazione».

«E’ gravissimo che a RaiUno si diano ricette di cucina sui gatti, presenteremo un esposto contro Beppe Bigazzi – dice Cristina Morelli, responsabile dei Diritti degli animali dei Verdi – Dobbiamo ricordargli che i gatti, come tutti gli altri animali d’affezione, sono tutelati dalla legge 281 del 1991 che nell’articolo 1 comma 1 recita: ‘Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudelta’ contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l’ambiente».

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