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Cassano riceve il Tapiro d’oro di Striscia dopo le critiche alla serie su Totti: “Sembra Perin…”

Antonio Cassano riceve il Tapiro d’oro di Striscia la Notizia dopo le sue parole sulla serie tv dedicata a Francesco Totti. Valerio Staffelli infatti consegna il Tapiro d’oro ad Antonio Cassano, attapirato per non essere stato adeguatamente rappresentato – a suo dire – nella serie tv targata Sky Speravo de morì prima, dedicata proprio all’ex capitano della Roma Francesco Totti.

Il commento di Antonio Cassano per il Tapiro

Una volta ricevuto, a malincuore, il Tapiro, Antonio Cassano ha commentato: “La serie mi è piaciuta molto poco: la realtà non supera il 5%, il resto è romanzato. Io vengo fatto passare per un invadente, per qualcuno che non sono. Fuori casa sono un pazzo scatenato, lo ammetto, ma a casa di Francesco mi sono sempre comportato bene. Non ho mai sbattuto le porte! Per non parlare dell’attore che fa la mia parte: non sarò bello, ma lui è peggio”.

Per Cassano zero somiglianza anche tra l’attore Pietro Castellitto e Totti. “Non c’entra niente, assomiglia più a Perin che a Francesco. Il mio rapporto con Totti? I primi 5-6 mesi lui era single e uscivamo dalla mattina fino alla notte. A volte tiravamo la mattina dopo e andavamo direttamente a Trigoria. Poi si è fidanzato e io ho cominciato a fare disastri da solo. Ma avevo 20 anni. Oggi, se tutto va bene, a mezzanotte mi addormento sul divano”.

Il racconto di Cassano sulla vita a casa Totti

Durante l’ultima puntata di Bobo Tv, il salotto streaming ideato da Vieri, Cassano spiega perché non ha digerito la sua apparizione nella terza puntata della serie, quando si racconta della sua esperienza a casa Totti. “La convivenza in casa? Io ringrazierò per sempre il padre e la madre di Francesco perché mi hanno trattato sempre come un figlio. Ma l’invadenza che è stata fatta passare non c’è mai stata”, ha spiegato Cassano. Il riferimento è al racconto di quando Cassano perse un assegno di 300 milioni e mise a soqquadro tutta casa accusando la cameriera di furto. Un racconto che terminò con l’ex calciatore barese che andò via da casa Totti.

“Il film è bello perché l’hanno fatto su un mio amico. Però mi hanno fatto passare in modo non bello che non mi è piaciuto. Quando avevo 19-20 anni, Bobo mi aveva invitato a Milano e io non mi sono mai azzardato a bere un bicchiere d’acqua senza chiedere. Io poi sono esuberante, sono un pazzo scatenato e faccio quello che mi pare, però rispetto la gente che mi ospita e gli amici. Mi hanno fatto passare come quello che urlava, faceva casino, mangiava quello e quell’altro”.

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Alessandro Avico