ROMA – Thomas Panto cede Antenna 3, la storica emittente del Nordest. Ora l’emittente cambia proprietà e, come scrive La Tribuna di Treviso passa di mano tramite un affitto di ramo d’azienda. La famiglia Panto era specializzata nella produzione di tapparelle. Alla fine degli anni Ottanta ottiene una certa celebrità sponsorizzando il primo varietà erotico italiano: Colpo grosso, condotto da Umberto Smaila e trasmesso dall’emittente Italia Sette. Da qui, il salto all’editoria locale fu breve e così il compianto Giorgio Panto, nel 1993 rilevò la rete Antenna Tre Triveneto dall’imprenditore Bernardi. Al 2006 Antenna Tre copriva il Friuli-Venezia Giulia e parte del Trentino-Alto Adige, della Lombardia e del Veneto.
Sulla vendita dell’emittente, La Tribuna di Treviso scrive:
“Questo è l’accordo contenuto in un contratto preliminare già firmato. A subentrare a Thomas Panto, figlio dello scomparso editore e politico Giorgio, sarà una società che fa capo a Roberto Paladin, imprenditore trevigiano della comunicazione”.
“Sul preliminare d’accordo campeggia una data, ed è quella del prossimo 7 maggio: da quel giorno Antenna 3 inizierà una nuova vita. Restano da capire i contorni economici dell’accordo e anche quelli occupazionali: la nuova società facente capo a Paladin, Eu Regional Media, dovrebbe prendersi in carico ventuno dipendenti della attuale Antenna 3 sulla cinquantina attualmente in organico, tra giornalisti e tecnici. E gli altri? La questione sarà seguita in prima linea dalle associazioni sindacali di categoria”.
“L’uscita della famiglia Panto, se davvero quel preliminare andrà definitivamente in porto, arriva dopo una lunga crisi che ha investito sia il settore dell’arredamento, core business della famiglia, sia quello dell’editoria. Da mesi la situazione dell’emittente è difficile, con stipendi arretrati insoluti: il personale ha da poco ricevuto la busta paga di novembre e parte di quella di dicembre. A febbraio i giornalisti di Antenna Tre hanno indetto uno sciopero di una settimana: «Insostenibile continuare a lavorare da mesi senza stipendio», ha spiegato il comitato di redazione. L’emittente, come ha spiegato l’amministratore delegato Antonio Barcella, paga soprattutto il ritardo con cui il governo sta distribuendo i finanziamenti garantiti alle piccole emittenti. Nel 2014 il gruppo di San Biagio ha ricevuto quasi 964 mila euro di contributo stanziato dal ministero dello Sviluppo economico. Cifra simile (anzi, in teoria leggermente superiore) dovrebbe arrivare tra poco: l’azienda ci conta per dare ossigeno alle casse e poter pagare tutti gli arretrati ai giornalisti. L’emittente trevigiana è passata in questi mesi attraverso un pesante piano di contenimento dei costi: dalla fine dello scorso anno i dipendenti hanno visto trasformare il loro contratto di lavoro da tempo pieno a part-time”.
“A gennaio dello scorso anno l’emittente aveva deciso di chiudere le sedi di Belluno e di Trieste. Una crisi che si trascina da mesi, e che ora ha spinto Thomas Panto (assieme alla sorella Elisa, titolari della T-Vision che controlla il 96% di Antenna Tre Nordest Spa) alla decisione definitiva: cedere. Se il preliminare va in porto è l’addio della famiglia dopo ventidue anni: era il 1994 quando Giorgio Panto acquistò l’emittente di San Biagio di Callalta, fondata nel 1978, dalla famiglia Bernardi. Galeotto fu uno spogliarello: Giorgio Panto, con il suo fiuto da imprenditore, capì immediatamente la dirompenza del messaggio pubblicitario veicolato in televisione e legò il marchio «Panto finestre» a una trasmissione cult, Colpo Grosso. E cosa c’era di meglio di una tivù locale per lanciare il suo messaggio politico, quando Panto decise di scendere in campo? Ecco allora l’acquisto non solo di Antenna Tre, bensì anche di TelenordeSt e Telealto Veneto in quello che è diventato un vero network regionale. Dopo la tragica scomparsa di Panto, novembre 2006, l’impero di famiglia – tivù compresa – è passato agli eredi. Ora la storia prende una svolta”.
Colpo Grosso veniva trasmesso in tutta Italia. A proporlo era l’emittente Italia 7, rete televisiva nazionale italiana che ha trasmesso grazie ad una syndication di televisioni locali dal 1987 al 1998. Colpo grosso era un game show ambientato in un casinò arricchito dalla presenza di numerose ragazze che durante ogni puntata proponevano degli strip tease, così come gli stessi concorrenti, scelti tra i comuni telespettatori.