Rai, polemica sul compenso di Ferrara. ‘Libero’: prende la metà di quello che prendeva Enzo Biagi

Giuliano Ferrara

ROMA – E’ bufera sul compenso in Rai di Giuliano Ferrara per ‘Radio Londra’, che andrà in onda da lunedì 14 marzo subito dopo il Tg1. Sulle modifiche al palinsesto, proposta da Mauro Masi, ha votato a favore anche il presidente Paolo Garimberti. Ma il compenso per Ferrara di 3200 euro a puntata ha scatenato la polemica.

A tal proposito il quotidiano ‘Libero’ sferra il contrattacco pubblicando, in un articolo di Franco Bechis, i compensi di altri presentatori Rai, da Fabio Fazio al defunto Enzo Biagi. Bechis sostiene che con i suoi 3200 euro lordi a puntata Ferrara è “il giornalista-conduttore che guadagna di meno in Rai. Sia perché il suo compenso è praticamente identico al costo della trasmissione: non ha chiesto contratti per collaboratori con cui costruire una redazione, l’autore testi è uguale al conduttore”.

Secondo ‘Libero’, inoltre, Ferrara prende la metà di quello che prese Enzo Bigi tra il 1995 e il 2002 per il suo ‘Fatto’, che è un po’ il papà del nuovo programma di Ferrara. Dopo aver fatto il paragone con un giornalista defunto, ‘Libero’ mette a confronto il compenso di Ferrara con quello di conduttori a lui contemporanei. E allora Bechis sostiene che “l’editore del ‘Foglio’ appare preso dalla Rai a una svendita di supermercato”. Bechis scrive ad esempio che Roberto Saviano è costato a RaiTre 50mila euro a puntata per ‘Vieni via con me’;  Fabio Fazio prende per ogni puntata di ‘Che tempo che fa’ 34mila euro; Michele Santoro 19500 euro per ogni puntata di ‘Annozero’ e Giovanni Floris 17mila per ‘Ballarò’ più i bonus legati allo share.

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