STRASBURGO, 12 OTT – Dalla Corte di Strasburgo ”mi aspetto una sentenza esemplare” nei confronti dell’Italia, ”abbiamo chiesto un risarcimento di due miliardi di euro”. Lo ha detto oggi Francesco Di Stefano, proprietario del canale tv Europa 7. Di Stefano e’ a Strasburgo per assistere all’udienza della causa intentata da Europa 7 contro l’Italia.
Dopo lo svolgimento dell’udienza, i 17 giudici della Grande Camera della Corte europea dei diritti umani si sono ritirati per deliberare sulla sentenza che comunque non sara’ resa nota prima di tre mesi. I giudici di Strasburgo dovranno determinare innanzitutto se nel non attribuire le frequenze a Europa 7 lo Stato italiano abbia violato il diritto alla proprieta’ privata ed eventualmente stabilire l’ammontare del danno.
Secondo Di Stefano, l’Italia per risarcirlo dovrebbe sborsare piu’ di due miliardi di euro. Ma i difensori dello Stato sostengono che il proprietario di Europa 7 ha intentato la causa solo ”per spirito mercantilistico” e ricordano che Di Stefano e’ stato gia’ risarcito nel 2009, quando il Consiglio di Stato gli ha riconosciuto una compensazione di milione di euro. I giudici di Strasburgo dovranno decidere anche se la non attribuzione delle frequenze a Europa 7 e’ stata soprattutto dovuta a questioni tecniche oggettive, come sostiene lo Stato italiano, oppure e’ il frutto di una macchinazione politica, come sostenuto dal proprietario di Europa 7.
”Ho combattuto per anni contro un muro di gomma” ha detto oggi Di Stefano sostenendo che giudici, politici e pubblica amministrazione, hanno fatto di tutto per impedirgli di andare in onda. Europa 7 trasmette da circa un anno su una piattaforma digitale a pagamento utilizzando quella che Di Stefano assicura essere la tecnologia piu’ all’avanguardia in questo momento sul mercato.