Felice Maniero: “La fiction con Elio Germano non c’entra nulla”

ROMA – Una fiction che ''stravolge la verita''' e che, a giudicare dai ''promo'' televisivi, propone una realta' ''lontana anni luce da quella vera della malavita''. A parlare, in un colloquio col Gazzettino, e' Felice Maniero, l'ex capo della Mala del Brenta 'protagonista' della miniserie tv Sky 'Faccia d'angelo', interpretato da Elio Germano. Maniero oggi vive in una località segreta, con una nuova identità.

''Non e' cosi' che si comporta un malavitoso – spiega -, non come si vede nei promo della fiction. Una misera fiction per fare cassetta, che ha stravolto la verita' e il senso del libro al quale si e' ispirata''. Maniera punta il dito non contro il film in se' ma contro il messaggio che veicola: ''Non voglio – dice – che i giovani siano affascinati dalla delinquenza''. ''Comandavo piu' di trecento persone – prosegue – e l'unico che ha veramente guadagnato soldi sono stato io. Tutti gli altri sono in galera, vecchi, distrutti, disperati''.

La saga di Faccia d'angelo per questo non dovrebbe raccontare per ''affascinare i giovani. Questo mi da' fastidio e cioe' che passi un messaggio che incoraggia ad imboccare la cattiva strada. La delinquenza e' una trappola infernale e lo dico io che apparentemente sono uno di quelli che se l'e' cavata''.

''Il mio – aggiunge – e' un messaggio duro, di condanna e di avvertimento alle giovani generazioni. Oggi piu' di ogni altra cosa cancellerei il momento in cui ho voluto diventare un boss. Ragazzi non credete ai miti costruiti dalle cronache nere o celebrati nei vostri quartieri. Lo dico soprattutto ai ragazzi del Sud: finirete per essere burattini nelle mani dei boss, utilizzati solo per i loro tornaconti. E non diventerete mai ricchi. Il 95 per cento dei detenuti in Italia oltre a non potersi acquistare nemmeno un dentifricio, ha gettato mogli e figli nella disperazione piu' totale''.

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Maria Elena Perrero