Un ”errore” del quale chiedere scusa: è il ‘mea culpa’ di Paolo Ruffini, direttore di Raitre, per la puntata di mercoledì scorso di Blob finita nelle polemiche per le accuse di blasfemia. ”Quando si sbaglia – sottolinea Ruffini in una nota – c’è una sola cosa corretta da fare ed è ammettere l’errore, chiedere scusa, e operare in modo che quanto avvenuto non abbia a ripetersi; senza per questo pensare di avere la regola dell’infallibilità”.
”Il finale di Blob di mercoledì scorso – ricorda Riffini – conteneva un monologo del film di Spike Lee la 25esima ora. Un film non vietato ai minori, che le segnalazioni cinematografiche del centro cattolico cinematografico riassumono così: Spike Lee mette in scena una storia di peccato lungo un percorso di espiazione, un cammino irto di difficoltà, fatto di tentazioni, carico di offese e di male parole, segnato da sentimenti difficili da afferrare. Rientra in questo quadro l’invettiva contro tutti e contro tutto, financo contro se stessi, ripresa da Blob. Un’invettiva che né nel film né in Blob avrebbe voluto mai essere interpretata con una bestemmia. Il senso, il significato, il montaggio volevano dire tutt’altro. Ma siccome sono state ferite sensibilità che meritano rispetto è stato comunque un errore”.
”Ne ho parlato con Enrico Ghezzi, che concorda con me. Ma a chi dovesse ritenere Blob un problema della tv italiana, o pensare che un errore possa cancellare una storia, credo sia giusto ricordare sommessamente che semmai da quando esiste Blob ha sempre esercitato una funzione di critica della tv più corriva”.