Povero Gad Lerner. Povero, si fa per dire. Gli è bastato etichettare come “immorale” il reddito di Silvio Berlusconi e paragonarlo a quello degli operai della fabbrica di Pomigliano su un pezzo di Repubblica per far scatenare la vendetta de Il Giornale. Che ha negato le cifre riportate dal conduttore de la 7? Peggio: ha dimostrato che lo stesso Lerner percepisce 72 volte e mezzo il reddito di un operaio Fiat.
Più di 700 mila euro lordi annui, un patrimonio immobiliare di 5 fabbricati e 56 terreni fra Cernia e Odalengo Monferrato. Una casa a Milano. 590 azioni della Banzai spa. Sono solo alcune delle ricchezze che allontanano la situazione economica di Gad Lerner da quella di un qualsiasi redattore del suo “Infedele”.
Scrive il conduttore e giornalista nel pezzo intitolato “Il profitto e l’operaio”: «Il primo ministro del governo italiano ha percepito nel 2009 un reddito pari a 11.490 (undicimilaquattrocentonovanta) volte il reddito di un operaio Fiat di Pomigliano d’Arco. Le cedole della sua quota personale di Fininvest (Silvio Berlusconi detiene il 63,3% dell’azienda, escluse le azioni possedute dai figli) gli hanno fruttato l’anno scorso un dividendo di 126,4 milioni di euro. Cifra che corrisponde per l’appunto a 11.490 volte il reddito di un lavoratore metalmeccanico di Pomigliano che nello stesso periodo ha risentito della cassa integrazione, portando a casa circa 11.000 (undicimila) euro lordi».
Non fa una grinza. Gran bel pezzo. Ma sarebbe andata meglio, almeno al “povero” Gad, se fosse stato a firma di un precario de la 7.