TORINO – Gigi Meroni. Famiglia e tifo granata contro fiction Rai: “Sembra Centovetrine”. Una questione di cuore: mostrare la “farfalla granata”, l’idolo immarcescibile della Curva Maratona e di tutti i tifosi del Torino, il mai troppo compianto Gigi Meroni, come un eroe da fotoromanzo, una specie di tronista innamorato, non si fa. Il mitico cuore granata ancora sanguina: ma stavolta per lo stravolgimento della sua figura più rappresentativa fornito in prima serata dalla Rai. Gigi Meroni, faccia d’angelo coi tratti del Dandy di Romanzo Criminale (la fiction), nella versione mielosa e storicamente scorretta ha scontentato tutti: editorialisti di fama e accesi tifosi del Toro come Massimo Gramellini sulla Stampa e Aldo Grasso sul Corriere della Sera, hanno messo in bella copia rabbia e frustrazione dei tifosi, della famiglia Meroni, di chi non sopporta l’invadenza del sentimentalismo a tutti i costi in nome degli ascolti.
La sorella Maria liquida l’operazione Rai: “Si è visto solo un romanzo rosa”. Gramellini boccia la “farfalla sbagliata”, il clima da telenovela gli ricorda pericolosamente Centovetrine: “Nessuna traccia del suo essere un artista imprestato al calcio, un tipo sghembo, una curva in mezzo ai quadrati”. E non basta l’insistenza sull’eccentricità di portare una gallina al guinzaglio. Grasso ammette che solo il senso del dovere lo ha costretto a vedere la fiction, di cui descrive gli involontari effetti parodistici sui personaggi, l’insipienza di scrittura che riduce il mito a una soap opera. Su la Stampa un elenco dettagliato restituisce punto per punto tutte le incongruenze e gli errori filologici (come il rigore al suo ultimo derby inventato dagli sceneggiatori) sgarbo inaccettabile per chi quell’epopea l’ha vissuta dagli spalti del Comunale.
Il feuilleton rosa con la fidanzata Maria occupa ogni spazio per una ricostruzione perlomeno credibile della vita del calciatore. Manca la sua educazione sentimentale, che è ben diversa dalla pappa amorosa. I tifosi avrebbero apprezzato anche l’attenzione e il ricordo della tv di Stato verso un personaggio come Meroni, ma non al prezzo di tradirne la memoria, banalizzandola. Il cuore granata continua a sanguinare.