Il Giornale contro Bianca Berlinguer: “Affossa il Tg3, ma nessuno lo dice”

Bianca Berlinguer

Il Giornale attacca Bianca Berlinguer e la stampa: nessuno si sarebbe accorto, infatti, che da quando la figlia dell’ex leader del Pci è diventata direttore del Tg3 la testata ha perso 3 punti percentuali di ascolti.

Secondo l’Auditel, il giornale della terza rete avrebbe cinquantamila spettatori in meno dell’edizione diretta da Antonio Di Bella. Un calo che lo stesso quotidiano di via Negri, definisce “non enorme”, ma che coinvolge un pubblico molto fidelizzato e che si è accentuato molto nelle ultime settimane, in coincidenza con l’apparizione del TgLa7 di Mentana che attira pubblico “progressista”.

Quel che sottolinea il Giornale è che, mentre per il Tg1 di Augusto Minzolini le critiche piovono da ogni parte numerose, per il Tg3 non si è visto nulla di simile.

All’accusa di faziosità contro Minzolini, il quotidiano di Alessandro Sallusti risponde che “la nomina di Berlinguer è stata partorita dopo un baratto interno al Pd, perché se la rete andava ad un piddino-margheritino come Ruffini, al Tg3 ci voleva un bersaniano (neo-segretario) di ferro. La Bianca, appunto, non proprio una super partes”.

“Veltroni stesso le chiese se voleva candidarsi alle politiche del 2008″. E l’offerta, scrive il Giornale, sarebbe ancora valida e” pare che Bianca la stia valutando seriamente”.

Insomma, una giornalista con la casacca, anche nei servizi. E il quotidiano cita una notizia taciuta dalla testata: le indagini della Procura di Siena sul presidente del Monte dei Paschi (banca vicina agli ex Ds), Giuseppe Mussari, per concorso in falso e turbativa d’asta.

Poi un lungo elenco di “voci di corridoio”. l’arrivo di Berlinguer avrebbe fatto fuggire Nadia Zicoschi, passata al Tg2, l’ex caporedattore economico Luca Mazzà e la sua vice Loredana Quattrini, entrambi a RaiSport, e Monica Carovani, ora al sito internet del Tg1.

Altri “rumors” racconterebbero di demansionamenti nella redazione, e addirittura di contratti precari che non vengono trasformati in assunzioni.E poi voci sul “siluramento a freddo” del parlamentarista Roberto Toppetta, “con un crudo ‘Non mi piacciono i tuoi servizi'”.

Rumors, appunto, rumors.

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Maria Elena Perrero