ROMA – Nel 1931 Adolf Hitler stava per suicidarsi. Il motivo che lo spingeva alla disperazione era la morte, forse per suicidio a sua volta, della nipote Angelika Raubal, detta Geli, con la quale il leader nazionalsocialista ebbe una relazione.
A raccontare la storia di Hitler e Geli, tra cui correvano 19 anni di differenza, è “M”, il format televisivo curato da Michele Santoro che andrà in onda in prima serata su Rai Due giovedì 22 e 29 giugno.
L’Huffington Post pubblica in esclusiva un’anticipazione di quello che vedremo in televisione, con Verdiana Costanzo che interpreta proprio Geli, la nipote-amante di Hitler.
Geli aveva 19 anni meno di Hitler. I due iniziarono a frequentarsi quando lei era minorenne e viveva a Linz in povertà. “Zio Alf”, all’epoca astro nascente della politica tedesca, fu nominato suo tutore e iniziò a visitare sempre più spesso la ragazza. Il loro rapporto fece un salto di qualità a metà degli anni Venti. Scarcerato dopo il fallito colpo di Stato del 1923, Hitler si rifugiò nella casa sulle montagne dell’Obersaltzberg, “il nido dell’aquila” dove prese a vivere come un principe esiliato: fu allora che chiese alla nipote Geli di trasferirsi da lui. Presto la ragazza iniziò ad avere un’influenza fortissima sulla vita di Adolf, suscitando il disappunto dei dirigenti nazionalsocialisti perché Hitler disertava le riunioni del partito per accompagnare Geli a nuotare o ad acquistare costosi abiti.
Geli diventò una sorta di “principessa consorte” del celebre zio nel 1929, con il ritorno di Hitler a Monaco:
il loro rapporto divenne quello di due amanti e i due presero casa nel grande appartamento di Printzregentenplatz e condussero una vita nell’agio. Se la natura quasi incestuosa e la differenza di età non destavano più di tanto scandalo, ad essere potenzialmente esplosive erano le voci sulle presunte perversioni e pratiche sessuali cui Hitler avrebbe costretto la nipote. Geli fu trovata morta nell’appartamento di Hitler il 18 settembre 1931. La ragazza aveva il cuore forato da un proiettile. Il suo corpo era riverso sul pavimento della camera da letto. Accanto, la pistola di Hitler: una Mauser calibro 6,5.
Non è chiaro se Geli si sia suicidata o sia stata uccisa. E, nel caso, se ad ucciderla sia stato proprio lo zio. Il programma di Santoro si domanda se la storia avrebbe potuto prendere un’altra piega se, per esempio, Hitler avesse seguito il destino dell’amata nipote.