
Le Karma B (foto Instagram)
Karma B chi sono: età, veri nomi delle due drag queen, significato, di dove sono, vita privata, Instagram. Le Karma B sono ospiti da Serena Bortone a Oggi è un altro giorno, il progamma in onda su Rai Uno a partire dalle ore 14.
Veri nomi, significato, di dove sono: la biografia delle Karma B
Le Karma B sono un duo drag queen. In realtà si chiamano Mauro Leonardi e Carmelo Pappalardo. Le loro età e le loro date di nascita non sono note. Mauro e Carmelo sono originari di Catania e vivono a Roma. Questo il loro profilo Instagram ufficiale.
Il duo è diventato celebre per alcune loro esibizioni televisive (ultima quella a Propaganda Live) e per aver cantato in alcuni celebri eventi tra Catania e Roma (tra cui Muccassassina, dal Gay Village e da Planet Alpheus) finendo per esibirsi anche a New York.
Ma cosa significa Karma B? Karma B altro non è che una fusione dei loro nomi: Carmelo e Mauro.
Matrimonio e figli: la vita privata delle Karma B
In un’intervista a Repubblica hanno confessato di essersi conosciuti perché, all’inizio, sarebbero stati innamorati: “Finita la nostra relazione abbiamo deciso di continuare a percorrere la strada insieme perché abbiamo capito abbastanza presto di essere due persone molto importanti l’uno per l’altra” hanno dichiarato. Oggi non è noto se i due siano impegnati sentimentalmente.
La carriera delle Karma B
Le Karma B hanno mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo e delle performance nel 1996 a Catania come ballerini. Si sono esibiti anche in giro per il mondo e hanno realizzato alcuni spettacoli teatrali (tra cui A qualcuno piace Karma, Dive Divine e, con la partecipazione di Sandra Milo, Ostriche e caffè americano). Ultimamente le abbiamo viste in tv a Ciao Maschio e Propaganda Live. In tv sono apparse anche in All Together Now e Da noi a ruota libera. Insieme a Immanuel Casto hanno realizzato il singolo Piena.
Come è nato il progetto Karma B
Le Karma B hanno raccontato: “Abbiamo praticamente creato noi stessi, ci siamo modellati senza avere riferimenti o particolari ‘aiuti’. L’unica cosa che ci ha sempre accompagnato è la curiosità. Quella è la chiave di tutto. Di ricordi siamo pieni, la maggior parte positivi, ma non viviamo guardando indietro”.
“Con i travestimenti – hanno raccontato – giochiamo sull’ambiguità senza negare la nostra natura. Siamo quel che siamo: non trans, ma regine per una notte. Drag queen vuol dire questo: personaggi estemporanei fatti per stupire, per lo spettacolo. Ora la gente ha capito che la nostra è una forma d’arte. Inventiamo un personaggio e lo mettiamo in scena. Un’opera di pura fantasia. Calato il sipario, ti strucchi e infili l’uscita posteriore del teatro in jeans, come tutti i giorni”.
