Sono le nuove televisioni locali, le emittenti che documentano i piccoli eventi del vicinato, così come le tragedie che catalizzano l’attenzione di tutto il mondo. Le micro web tv italiane si sono riunite a Milano per testimoniare un fenomeno in crescita costante come riporta l’Ansa.
Al meeting “Paese che vai” all’Università Iulm, sono arrivate in 60 ma online quelle censite sono oltre un centinaio in più. Una realtà che attraversa l’Italia da Nord a Sud. Nate subito dopo il 2000, le micro web tv sono in aumento: «Erano 42 nel 2007 e oggi sono oltre 160», spiega Giampaolo Colletti di altratv.
Una realtà che si sta sviluppando spesso «lontano dalle grandi città per colmare un gap di rappresentazione sui mass media tradizionali» e che ha trovato terreno fertile in Lazio (12 tv censite dal rapporto Netizen 2009), in Lombardia (10), in Emilia Romagna e Puglia (9) e in Sicilia (6). Realizzate da videomaker per passione o realtà più strutturate, ma attente al territorio, le nuove emittenti si occupano di informazione comunitaria (40%), promozione del territorio (32%), inchieste e denunce (12%) e divertimento (17%). Le trasmissioni si rivolgono alla comunità d’appartenenza (78%) a cui dedicano il 75% della programmazione.
Per quanto riguarda i finanziamenti, il 43% dei canali è finanziata dagli ideatori, il 15% dagli spot, il 13% da risorse pubbliche. Oggi si sono riunite in una federazione, Femi, con presidente onorario Carlo Freccero. Sono stati anche consegnati gli scherzosi oscar “Teletopi”. Quello per la categoria Informativa territoriale, ad esempio, è andato a Pierodasaronno di Piero Vellini, bancario di 70 anni in pensione. «Ho cominciato quasi per scherzo, mettendo online una partita di basket locale», racconta entusiasta. La sua web tv segue quello che accade a Saronno (Varese) e ha raccolto 1.500 video divisi in canali tematici: dall’arte allo sport. «Ora ho 30 collaboratori e 1.100 visite al giorno». Ma quello che più lo rende orgoglioso è che «il 10% delle visite arriva dagli Usa e il 9% dalla Cina». Ha puntato sul sociale Telestrada, di Gabriella Virgillito e Caritas di Catania che si è aggiudicata il Teletopo per la Denuncia. «La nostra redazione, a parte i tecnici, è composta di otto senza fissa dimora», spiega Gabriella.
È stata invece in prima fila sul sisma dell’Aquila Abruzzolive. «Dopo poche ore eravamo alla Casa dello Studente – racconta Serena Giannico, giornalista precaria e direttrice -. Abbiamo raccolto le proteste e le difficoltà della vita post sisma». Oggi vanta nove milioni di pagine visitate nell’anno di vita e le collaborazioni con testate giornalistiche “main stream” per le immagini sulle proteste e la vita all’Acquila e dintorni.
