ROMA – Giuseppe Conte va avanti per la sua strada. Dopo lo scontro frontale con le opposizioni per le sue accuse con nomi e cognomi, quelli di Salvini e della Meloni, in diretta tv, il premier tira dritto e si difende dalla critiche.
Con una nota di Palazzo Chigi, il premier ricorda a tutti che criticando le posizioni di Matteo Salvini e Giorgia Meloni sul Mes, “ha smentito vere e proprie fake news che rischiavano di alimentare divisioni nel Paese e di danneggiarlo, compromettendo il “senso di comunità”, fondamentale soprattutto in questa fase di emergenza”.
Capitolo reti unificate.
Conte chiarisce che nessuno “ha mai chiesto reti unificate”. “La decisione spetterà – come è sempre stato – sempre e solo ai responsabili delle singole testate”.
La polemica con Mentana.
Il direttore del Tg de La7, ricordiamo, aveva sostenuto che non avrebbe trasmesso interamente la conferenza stampa se avesse saputo prima delle accuse ai leader della Lega e di FdI.
“I responsabili delle testate giornalistiche – è la replica di Palazzo Chigi – sono liberi di sostenere la singolare opinione secondo cui il Presidente del Consiglio non dovrebbe smentire fake news e calunnie nel corso di una conferenza stampa rivolta al Paese, né dovrebbe parlare di un tema rilevante e di interesse generale come il Mes”.
La replica di Mentana.
“Noi non censuriamo. Qui la libertà è assoluta, ma non c’è la libertà di qualcuno di dire: ora va in onda quello che voglio io. La libertà è una cosa seria. Noi preserviamo la nostra nel rispetto di chi segue questo telegiornale. Spero che venga preservata ancora, nonostante dei comunicati molto scomposti”.
Così il direttore del TgLa7, Enrico Mentana, ha replicato al comunicato di Palazzo Chigi.
“Dirigo telegiornali da 28 anni: non ho mai censurato nessuno – ha detto ancora al termine dell’edizione serale del tg -. Con me hanno lavorato tanti giornalisti, di tutti i tipi, tra cui anche un influente parlamentare della stessa corrente politica del premier, della forza di maggioranza parlamentare: anche a tutti loro potete chiedere se ho mai censurato qualcosa o qualcuno”.
“Il presidente del Consiglio ha tutto il diritto di rivolgersi al Paese, ha gli strumenti per farlo. Ma se in questi giorni ha usato la risorsa della diretta così spesso è perché siamo alle prese con una emergenza grave”.
“Voglio dire una cosa con chiarezza — ha sottolineato ancora —. Il mondo con cui Salvini e la Meloni sono intervenuti dopo l’accordo all’Eurogruppo è stato molto duro e in qualche modo sguaiato. E sicuramente censurabile dal punto di vista del buon rapporto politico. Ma il presidente del Consiglio poteva con un post, con un comunicato, con una intervista ristabilire, con forza, la verità. Tutti avremmo ripreso con enfasi una polemica risposta di Palazzo Chigi nei confronti di quelle accuse”.
“Non si dica quindi che si è voluto rispondere a una fake news. La verità vera è che non c’è nessuna censura né ci può essere: quando Palazzo Chigi chiede di intervenire, interviene – ha proseguito -. E nessuno chiede il testo prima o censura al volo. Era solo il modo per dire che non può essere data, se non per Chavez, in Venezuela, dove è successo, la possibilità a un capo del governo di intervenire su quel che vuole, quando vuole. Questa evidentemente non è democrazia”. (Fonte: Ansa).