Non c’è tregua al Tg 1, dove prosegue la polemica che da giorni vede protagonisti la giornalista Maria Luisa Busi e il direttore della testata Augusto Minzolini.
Il Cdr critica Minzolini. Questa volta a gettare benzina sul fuoco ci ha pensato il Comitato di redazione del Tg. Il 23 maggio i tre rappresentanti sindacali dei giornalisti (Alessandra Mancuso, Alessandro Gaeta, Claudio Pistola) hanno preso di mira duramente il direttore Minzolini e le sue “esternazioni” alla stampa: “Due giorni fa – in occasione della decisione di Maria Luisa Busi di lasciare la conduzione delle ore 20 – hanno fatto sapere in un comunicato – avevamo auspicato per la redazione un momento di riflessione. L’odierna intervista del direttore al Corriere della Sera – per il contenuto e soprattutto per il tono – rischia di riportare la redazione ai momenti peggiori di divisione e frattura”.
Nell’azienda “due pesi e due misure”. “La logica del di qua i buoni, di là i cattivi, di qua i giovani sereni, e di là i vecchi logorati rancorosi” – prosegue il testo – non ha mai giovato ad alcun corpo redazionale”. Il Cdr ricorda che Maria Luisa Busi, quando fece un’intervista polemica con Minzolini, ricevette dall’azienda un invito a distinguere il suo ruolo di sindacalista – consigliera della Federazione nazionale della Stampa – da quello di giornalista.
“Vorremmo sapere dall’azienda se l’uso di esternazioni possa essere consentito invece a un direttore per esprimere giudizi a ruota libera sui dirigenti della stessa azienda e sui giornalisti con cui lavora. Due pesi e due misure”.
Minzolini: “Ho solo risposto”. Il direttore Minzolini reagisce di getto: “Mi viene da ridere! Il sindacato parla di “momento di riflessione”. La Busi ha parlato in tutti i modi, ha attaccato in bacheca una lettera di molte pagine contro di me. Io le ho solo risposto. Non mi è concesso?”.
I battibecchi Busi-Minzolini. Questi i fatti: venerdì 21 maggio la Busi aveva affisso la sua lettera in cui rinunciava a condurre l’edizione delle 20 e parlava della «perdita di credibilità» del Tg1, dell’assenza dal notiziario dei problemi reali del Paese, del dilagare di notizie «leggere». Minzolini, nell’intervista al Corriere replicava dicendo che “La Busi accompagna le notizie con la mimica facciale dando giudizi”, che “conduceva il Tg da 18 anni”, senza tralasciare un appunto sull’attegiamento della giornalista che a suo parere “sputa nel piatto dove mangia”. Minzolini confermava così la sostituzione della “dimissionaria” vecchia conduttrice con la giovane Laura Chimenti, “che ha velocità e ritmo”.
Il Comitato di redazione si è detto preoccupato proprio per la seconda parte del giornale, quella dell’«alleggerimento», in merito alla quale la Busi ha parlato di «mutande antiscippo» e «caccia al coccodrillo nel lago».
Critiche dai telespettatori cattolici. Ieri intanto sono piovute critiche al Tg 1 anche dall’associazione di telespettatori cattolici. L’Aiart ha segnalato che «nel Tg delle 13.30, in apertura, sono stati dedicati sette minuti alla vittoria dell’Inter e ai fatti di cronaca collegati. Solo a metà telegiornale, e dopo il pastone politico, è stato trasmesso il servizio sull’anniversario della strage di Capaci. Questo Tg non aiuta i cittadini a distinguere quali sono i valori che dovrebbero essere alla base della civile convivenza di un Paese avanzato. Questo è un telegiornale senza autorevolezza. I nuovi conduttori sono sicuramente giornalisti preparati, ma di sicuro Maria Luisa Busi ha lasciato la conduzione perché non condivideva, giustamente, questa linea editoriale».
Il 27 maggio il piano industriale. Giovedì 27 maggio la Rai dovrebbe presentare il nuovo Piano industriale che prevedrebbe il taglio di 2-300 ore di programmazione l’anno per il Tg1. Subito dopo i giornalisti terranno un’assemblea dove si parlerà anche del Tg di Minzolini e del caso Busi.