Mockridge (Sky) contro la tv italiana: “E’ vecchia”. Confalonieri: “Chiagne e fotte”

L'ad di Sky Tom Mockridge

Sky attacca la televisione italiana definendola “vecchia” per scarsa concorrenza; Mediaset e Viale Mazzini rispondono. Botta e risposta a distanza, con toni tutt’altro che diplomatici tra l’amministratore delegato di Sky Italia, Tom Mockridge, il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, e il vice direttore Generale della Rai Antonio Marano.

In una lettera al Corriere della Sera, l’ad Sky è tornato a chiedere ”più libertà nel settore televisivo per promuovere maggiore concorrenza” accusando l’Italia di aver scelto un ”approccio restrittivo verso una reale concorrenza” nel settore. Una scelta che per Mockridge ha portato, tra le altre cose, ad una scarsa qualità. Nella “ricetta” di Mockridge c’è invece una equa assegnazione delle frequenze tv ”con criteri di totale indipendenza, obiettività e trasparenza”; la rimozione dei paletti Ue che impediscono a Sky di essere competitiva nel Dtt; la necessità di spezzare il controllo duopolistico che Rai e Mediaset hanno sull’Auditel; e l’auspicio infine di liberare la Rai dal controllo da parte della politica. Apriamo il mercato e ci svilupperemo e prospereremo tutti”.

Osservazioni che non hanno lasciato indifferenti i vertici di Mediaset e Rai. ”Finalmente Mockridge ha imparato l’italiano con accento napoletano, chiagne fotte”, è la replica del presidente di Mediaset Fedele Confalonieri che ha osservato come l’ad di Sky “dice che le leggi del nostro paese lo ostacolano, quando invece rispetto alle tv terrestri non ha limiti: né in termini di vincoli di programmazione né di obblighi di pluralismo”.

Secondo Confalonieri, Mockridge ”rileva la posizione di Mediaset nella pubblicità tacendo invece la propria posizione monopolista nel satellite con quasi il 90% dei fatturati della pay tv”. Non solo, l’ad di Sky Italia, ha continuato Confalonieri, ”lamenta che a suo carico esistano norme restrittive che, tuttavia, non gli hanno impedito in soli sette anni di superare il fatturato di Mediaset e di sfiorare quello della Rai. In realtà, in nessun paese europeo, Gran Bretagna a parte, Sky ha potuto raggiungere una posizione rilevante come in Italia. Per questo rivendichiamo il diritto di essere liberi di non prendere lezioni di concorrenza da un esponente del gruppo media piu’ dominante al mondo”’.

Non ha usato giri di parole neache Antonio Marano, vice direttore generale Rai che ha risposto alle accuse di Sky: ”Mi spiace che Mockridge trovi sponda in alcuni partiti, in forze politiche, in ambienti editoriali come se fosse arrivato un liberatore. Qui non c’è nulla da liberare. Esiste semmai un problema di fatturato, la parola libertà in realtà nasconde la parola fatturato. Il supermercato si trova qui ma la cassa è altrove…”. Poi ha sostenuto che nel paese ”oggi c’è la maggiore offerta televisiva in Europa. Dire che qui non c’è libertà è sbagliato, diciamo invece che chi entra vuole che gli altri si spostino…La competizione tv in Italia è la più forte nel continente. I livelli di offerta già oggi sono senza confronto”.

Ma soprattutto secondo Marano la posizione di Sky di monopolio sul pay rischia di essere ”pericolosa per il free”. E ha ribadito: ”La politica dovrebbe difendere i grandi valori del servizio pubblico perché, scusate, a me vedere i Mondiali o le Olimpiadi un po’ free e un po’ pay mi rompe le scatole”. Inoltre, ”chi dice che la Rai deve fare solo servizio pubblico significa dirgli ‘stai buono, i soldi li prendiamo noi”’.

Anche Corrado Calabrò, presidente Agcom, ha rispostoa Mockridge: ”Ne discuteremo in consiglio.” Dopo il via libera dell’unione europea per l’arrivo di Sky sul digitale terrestre, l’eventuale partecipazione alla gara per le frequenze, secondo Calabrò, dovrà’ comunque rispettare alcuni paletti: ”Solo eventi in chiaro e niente pubblicità”. Ancora ignota la data della gara: ”Noi stabiliamo le regole il ministero la bandisce”.

Published by
Alberto Francavilla