
ROMA – “Bruno Vespa invita a cena il cardinal Bertone ma non mi concede diritto di replica“. Lo sfogo su Twitter è di Gianluigi Nuzzi, il giornalista sotto processo in Vaticano in quanto autore del libro Via Crucis. Nuzzi tuona contro il conduttore di Porta a Porta per il modo reverenziale in cui, a suo dire, è stato trattato il caso Vatileaks 2.
All’inizio le accuse di Nuzzi si mantengono sul vago: “Ma ricordo solo io le cene di #Bertone con certi conduttori televisivi ? Ahhhh”. Poco dopo il riferimento è esplicito: “Capisco: @BrunoVespa invitava a cena #Bertone, quello dell’attico, ma non dà replica a @RaiPortaaPorta ai giornalisti mah servizio pubblico?”
I tweet viaggiano in rete mentre va in onda la puntata del 24 novembre. Ospiti del salotto di Rai Uno sono Giovanni Maria Vian, direttore dell’Osservatore Romano, e il giornalista e lo scrittore Stefano Lorenzetto, che nel corso della trasmissione parla esplicitamente di “ricettazione” e “furto” da parte dei giornalisti imputati nella vicenda Vatileaks, che sono appunto Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi, autore di Avarizia.
Tempo tre minuti e arrivava il terzo tweet: “A @RaiPortaaPorta @Bruno Vespa da spazio a uno che mi accusa di inesistente ricettazione ora valuto querela e complimenti per diritto di replica”.
L’indomani mattina, l’amarezza di Nuzzi non si placa, neppure quando ai microfoni di Mattino Cinque tira in ballo il premier Matteo Renzi:
“Stamattina – ha detto il giornalista – mi sono svegliato e ho fatto un gesto, magari sbagliato. Mi sono svegliato alle 8 e ho mandato un sms al nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi scrivendogli: ‘Presidente, è sorprendente questo silenzio di tutto il governo sul processo che viene fatto a due giornalisti italiani in uno stato straniero’. Risposta: nessuna. Mi scuso con Renzi se svelo questa cosa, mi sono permesso di mandare questo messaggio e credo che sia un messaggio cortese”.
“Faccio una domanda: se noi fossimo stati in Corea del Nord – osserva Nuzzi – e fossimo accusati dello stesso reato, i nostri politici avrebbero preso posizione in tanti, avrebbero criticato il governo della Corea del Nord. Sul Vaticano, che è molto più vicino e col quale noi abbiamo un bellissimo rapporto storico di amicizia, c’è un silenzio pneumatico”.