Lite tra Paola Cortellesi e Paola Ferrari sul video contro il femminicidio

Paola Ferrari (Foto Lapresse)

ROMA – “L’illuminata, la conduttrice della Domenica sportiva, quella con gli orecchini a lampadario, bionda. A lui piaceva tanto, a me faceva proprio schifo”. E’ questo passaggio di un video contro la violenza sulle donne, interpretato da Paola Cortellesi e scritto da Serena Dandini, a non essere piaciuto a Paola Ferrari. Nel video non si fa il suo nome, ma certo è più che chiaro il riferimento.

“Sono rimasta basita quando ho visto la parte della piece contro il femminicidio recitata dalla Cortellesi che faceva riferimento a me. Un attacco così forte e sgradevole l’ho trovato aberrante e ingiustificabile”. Così Paola Ferrari commenta con l’Adnkronos il brano tratto da ‘Ferite a morte’ in cui una donna dall’aldilà ripercorre alcune delle violenze subite dal marito, e fa riferimento alla presentatrice di ‘Domenica sportiva’, “quella bionda -recita il testo- che dice i risultati con le labbra con il rossetto forte e gli orecchini di lampadario, che a lui piace tanto, invece a me faceva proprio schifo”.

Replica la Cortellesi: ”Non si tratta di uno spot, come molte altre attrici sono stata chiamata e con piacere ho interpretato uno dei bellissimi monologhi teatrali scritti da Serena Dandini sul femminicidio. Non si cita la signora Ferrari non mi è chiaro dunque il motivo di tanto risentimento”.

”Nel monologo – afferma Cortellesi – il mio personaggio è una donna che parla dall’aldilà, gelosa e ferita a morte, appunto, dal suo marito aguzzino interessato solo ai consueti commenti sportivi la domenica in tv e alla bella presentatrice del programma (in questo forse la signora si è sentita chiamata in causa). La signora Dandini, autrice del testo, ha già ieri fatto sapere che non c’è alcun riferimento alla signora Ferrari”.

”Detto ciò – afferma ancora Cortellesi – mi sembra chiaro che se si recita un monologo originale non si possano usare le parole del testo come dichiarazioni personali dell’attrice che lo interpreta. Altrimenti, tanto per fare un esempio, con questo metodo, persino l’ineguagliabile Robert de Niro – interprete di Al Capone ne ”gli intoccabili” – potrebbe a suo tempo essere stato considerato un sostenitore della mafia! Battute a parte, spiace che si faccia ancora questa confusione e che testate di rilievo gonfino titoli ad effetto per creare polemiche inesistenti, almeno da parte mia. Auguro dunque alla signora Ferrari una piacevole e serena domenica di lavoro”.

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Elisa D'Alto