
Piercamillo Davigo chi è, età, altezza, moglie, figli, vita privata, la frase "Ammazzare la moglie conviene più del divorzio", vero nome, biografia e carriera (foto Ansa)
Chi è Piercamillo Davigo età, altezza, moglie, figli, vita privata, la frase “Ammazzare la moglie conviene più del divorzio”, vero nome, biografia e carriera dell’ex magistrato. Davigo sarà tra gli ospiti della puntata odierna di Dimartedì. La trasmissione televisiva che va in onda alle ore 21:15 su La7.
Dove e quando è nato, età, altezza, vero nome e biografia di Piercamillo Davigo
Davigo è nato il 20 ottobre 1950 (età 70 anni) a Candia Lomellina. Non abbiamo alcuna informazione sul suo peso e sulla sua altezza. Ma sappiamo che non utilizza soprannomi o un nome d’arte. E’ noto a tutti con il suo nome di battesimo.
La moglie, i figli: vita privata di Piercamillo Davigo
Ci sono pochissime informazioni anche sulla sua vita privata. Infatti non sappiamo se è sposato o se ha figli. E non conosciamo nemmeno la sua attuale situazione sentimentale. Un magistrato deve essere riservato anche per ragioni di sicurezza. Così ha sempre e solo parlato della sua professione. Anche quando è stato invitato in tv come opinionista.
“Ammazzare la moglie conviene più del divorzio”, la frase di Piercamillo Davigo che ha scatenato una bufera sui social
Il presupposto citato è che in Italia vige la prassi per cui un uxoricida reo confesso non sconterà mai 30 anni di galera. “Se uno ammazza la moglie – sostiene Davigo – e confessa, usufruisce delle attenuanti generiche”. Quindi risarcirà gli eredi del coniuge ucciso come se si trattasse di un assegno di divorzio. L’imputato a questo punto potrà ottenere altre tre circostanze attenuanti “prevalenti sull’aggravante” e chiedere il rito abbreviato.
Come scrive Libero, i 30 anni di galera si sono ridotti in questo modo già a 4 anni e 4 mesi. Ma anche in questo caso la cella l’assassino non la vedrà mai. Sì, perché per mettere dentro qualcuno devono sussistere tre condizioni di esigenza cautelare che proprio l’omicidio rendono inapplicabili.
E qui viene fuori il Davigo più ironico e paradossale. Esclusi il pericolo di fuga e di inquinamento delle prove (il marito ha confessato e si è costituito), resterebbe la reiterazione del reato. Ma il tizio, ormai felicemente vedovo, non ha più motivo di sbarazzarsi di una moglie. Risultato? L’omicida trascorrerà solamente 1 anno e 4 mesi agli arresti domiciliari, i restanti 3 anni se li sconterà ai servizi sociali.
