Lunedì 2 novembre la seconda e ultima parte di Pinocchio in onda su Raiuno, è stata vista da 7.484.000 spettatori, pari al 26,39% di share. La fiction con Luciana Littizzetto e Bob Hoskins è scesa rispetto alla prima parte, trasmessa domenica e vista da 7.723.000 (31,79% di share), ma è riuscita ad imporsi negli ascolti di prima serata vincendo anche la concorrenza del Grande Fratello.
Lo sceneggiato, tratto dalla favola di Collodi, ha visto nella parte di Pinocchio il bambino inglese Robbie Kay: la ficton è stata prodotta da Raifiction, Lux Vide e Power. La produzione quindi era in parte estera: Bob Hoskins, nella parte di Geppetto, a detta dei critici è apparso un po’ distante dall’iconografia classica rappresentata da Nino Manfredi nel pinocchio di Comencini del 1972.
Insomma a molti questo Pinocchio, malgrado il grande successo, è sembrato brutto. Come ha scritto Alessandra Comazzi sulla Stampa: «La produzione è apparsa sgangherata, come se il regista Alberto Sironi avesse dovuto correre dietro ai personaggi, montando le scene in modo frammentario, a scatti come le movenze del burattino. Sgangherato soprattutto l’autodoppiaggio degli attori italiani. Non c’era nessun coordinamento tra la bocca che pronunciava le parole e le parole che venivano pronunciate, come se fosse mancato il tempo per l’adattamento labiale…».
«Si è voluto trasformare Pinocchio in un fantasy gotico e visionario alla Tim Burton, – continua la Comazzi – una cosa tra la Fabbrica del cioccolato e La sposa cadavere: ma allora sarebbe stato meglio riscrivere di bel nuovo una storia, invece di riprendere la triste vicenda del vecchio burattino. Pinocchio è un personaggio difficile, ostico, ci inciampò anche Roberto Benigni che in fondo, nel 2002, realizzò un bel flop. d’autore, ma flop».
A bocciare completamente la trasmissione sono anche i blog: «La versione di Comencini resta la mia preferita assieme a quella Disney, di questa versione nonostante mi sia piaciuta solo per la Littizzetto, posso dire che dovrebbero rileggersi il romanzo di Collodi, il doppiaggio è quello che è essendo recitato in inglese, le incursioni di Collodi e la serva nella storia mi ricordano la parodia del Trio dei Promessi Sposi» scrive un utente su Tvblog, sito tra i più consultati tra i telespettatori.
Secondo un altro commento apparso sempre su questo blog, la fiction è «da evitare come la peste bubbonica». Il regista Alberto Sironi intanto sorvola e si gode il successo: «Ho fatto un film sulla mia prima favola. Sono soddisfattissimo».