I raccomandati sono molesti? Cesare Lanza per la meritocrazia

Cesare Lanza

ROMA – Per Cesare Lanza non ci sono più i vecchi tempi, quelli in cui le “raccomandazioni non erano così tante”. A 69 anni e una carriera in tv come autore, la direzione di tre giornali alle spalle (Secolo XIX,  Corriere d’informazione e la Notte), undici stagioni di Domenica in e 3 di Sanremo sul groppone, Lanza si è riscoperto talent scout e ha inventato una fondazione per giovani meritevoli.

Per il nuovo progetto ha creato anche un sito ad hoc www.socrate2000.it, con una Lettera di scuse allegata in cui si rivolge ai nati nel Duemila. Come gli sia balenata in testa l’ultima sfida l’autore tv lo racconta in un’intervista al settimanale Panorama e ha una teoria tutta sua.

“Prima i raccomandati avevano una certa autorevolezza. Ora si impongono il fratello, il cognato, il cugino del portiere. I giovani sono rassegnati: pronti a piegarsi a umilianti compromessi o alla rinuncia totale. Così si uccide la competitività”, spiega.

Ecco come funzionerà la sua fondazione, una sorta di “aggregatore di insoddisfatti”, attraverso la nomina di “un capozona che in ogni città tenga i rapporti con la stampa. Il primo atto della fondazione dal prossimo dicembre sarà un premio in denaro al giovane più meritevole. Con giuria equa”.

Se la sua teoria è quella che non ci sono più i raccomandati di una volta, snocciola anche i nomi  dei “ragazzi meritevoli” che ha scoperto: Ferruccio De Bortoli, Gian Antonio Stella, Massimo Donelli, Gigi Moncalvo. E poi dice di aver “indirizzato Edmondo Raspelli verso la critica gastronomica”.

A Lanza però sono arrivate altre richieste: “Quando era autore di Domenica In eravamo sommersi. Showgirl per le quali si indicavano pure le rubriche che avrebbero voluto condurre e i minuti di permanenza in video: scrivemmo ai vertici Rai che se volevano accontentare tutti bisognava fare cominciare la trasmissione alle 8 del mattino”.

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