Rai: 30 anni Raitre, le trasmissioni storiche

Raitre compie 30 anni. 30 anni di trasmissioni, ormai diventate storiche. La più longeva è «Un giorno in pretura», che per la prima volta portò le telecamere in un’aula di giustizia il 18 gennaio 1988. L’ultima nata è «Buongiorno, Regione», la rubrica mattutina del Tgr partita poco più di un anno fa. Sono tante le trasmissioni di Raitre che hanno fatto la storia della rete e della tv in generale.

«Un giorno in pretura» ha traghettato il pubblico dai processi alla Perry Mason a quelli veri, senza attori ma con la gente comune, i protagonisti reali. Tra i procedimenti raccontati, quelli a Erich Priebke, al cosiddetto mostro di Firenze, a Raffaele Cutolo, fino al sequestro Soffiantini e all’omicidio di Marta Russo.

«Samarcanda» è il talk show in diretta sull’attualità, in sinergia con il Tg3. Tra il 1987 e il 1992 il programma di Michele Santoro ha affrontato vicende epocali, dal crollo del muro di Berlino a Tangentopoli, dando voce alla Piazza, raggiungendo una media di oltre 4,5 milioni di spettatori nell’ultima stagione e inaugurando il filone dell’informazione impegnata.

Informazione declinata in tutte le sue forme dalla rete in programmi come Bar condicio, Milano Italia e Profondo Nord di Gad Lerner, fino alle interviste di In 1/2 H di Lucia Annunziata, alle inchieste di Report di Milena Gabanelli, a RT – Rotocalco televisivo di Enzo Biagi e all’approfondimento di Ballarò di Giovanni Floris.

«Telefono giallo» è il programma di Corrado Augias, in onda tra il 1987 e il 1992: affrontava casi giudiziari e misteri ancora aperti, ascoltando in diretta le telefonate dei telespettatori in grado di fornire nuovi stimoli per le indagini. Un filone che ha fatto poi da linfa ad altre trasmissioni, da Chi l’ha visto fino a Storie maledette.

«Chi l’ha visto» è nato nel 1989 con Donatella Raffai, il programma di Pier Giuseppe Murgia – che dal 2004 è condotto da Federica Sciarelli – in questi anni si è occupato di migliaia di persone scomparse, specie minori, ma anche di delitti e misteri della storia italiana, contribuendo tra l’altro alla soluzione del caso delle Bestie di Satana e diffondendo l’identikit di Bernardo Provenzano prima della cattura del boss.

«Mi manda Raitre»: truffe, ritardi, sprechi: tutti i difetti della pubblica amministrazione – e non solo – sono finiti sotto la lente del programma, nato nel 1990 con il titolo di Mi manda Lubrano (dal nome del conduttore, Antonio Lubrano) per dar voce ai diritti dei consumatori. E’ stato condotto anche da Piero Marrazzo, oggi è affidato ad Andrea Vianello.

«La tv delle ragazze» è il primo laboratorio della satira. Da sempre tratto distintivo della rete, il programma di Serena Dandini nacque a fine anni ’80 come contenitore di sketch comici tutti al femminile. Da quell’esperienza nasceranno poi Avanzi e Parla con me, ma anche programmi di Raidue come l’Ottavo nano e trasmissioni discusse come Raiot e Il caso Scrafoglia.

«Blob»: nata il 17 aprile 1989, la trasmissione cult di Enrico Ghezzi ha raccontato da allora due decenni, per 10 minuti ogni giorno alle 20, attraverso immagini e spezzoni di programmi, tg, film, italiani ed esteri, dando vita a un nuovo modo di fare tv.

«Quelli che il calcio»- Per raccontare il calcio ai non calciofili, la trasmissione di Fabio Fazio (poi ereditata da Simona Ventura) dal 1993 prende spunto dalla ‘messa cantata’ della domenica pomeriggio e la trasforma in spettacolo, con il contributo di personaggi anche estranei allo sport e con un’attenzione particolare per il tema della settimana.

«Che tempo che fa»: è nato nel 2003 mescolando scienza e ironia, il programma di Fazio negli anni si è consolidato come mix di informazione, divulgazione culturale e satira intelligente, coniugando ascolti e qualità.

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