”Le discussioni sui programmi televisivi, le parcelle da pagare o le ospitate gratis, i veti e i controveti, gli attacchi alla democrazia e la libertà di parola di questi giorni mi sembrano l’accanimento su un cadavere. La televisione è morta da un pezzo, gli unici a non saperlo sono quelli che ci vanno”. E’ quanto scrive Beppe Grillo sul suo blog commentando le ultime polemiche sui programmi Rai.
”Nessuno vieta al grande artista – prosegue il comico genovese -, al profondo comunicatore, all’intrattenitore colto di rischiare in proprio, o cercare un finanziatore, per diffondere le sue verità democratiche, o meno, in Rete. Apra un account su YouTube, si filmi e chi vuole lo guarderà. Avrebbe la libertà di dire ciò che vuole e un probabile introito, forse piccolo, forse grande, ed essere indipendente da consigli di amministrazione, direttori, politici”.
“L’integrazione internet-televisione è un dato di fatto, la scomparsa dei palinsesti generalisti solo un problema di tempo. Nessuna persona sana di mente e informata sui fatti investirebbe oggi in azioni di Mediaset, Rai (se si quotasse) o La 7. Sarebbe come investire in ferri da cavallo all’avvento delle prime automobili della Ford”.
”In un futuro non così lontano – conclude Grillo – ti siederai in poltrona e navigherai sullo schermo di casa. Sceglierai tu chi seguire, non decideranno Masi o Confalonieri o i partiti o il digitale terrestre. Ad ogni minuto nel mondo qualcuno abbandona la televisione per Internet. Chi si collegherebbe e soprattutto pagherebbe per ascoltare Cicchitto, La Russa o Bersani? Dovrebbero essere loro a pagarli e forse non basterebbe. Ecco, alla televisione rimarrà solo questo, il telespettatore pagato. Il telespettatore pagante si trasferirà invece armi e bagagli in Rete e sceglierà lui a chi dare i suoi soldi”.