ROMA, 6 GIU – Rappresentano il 33,7% del personale giornalistico della Rai a tempo indeterminato ma ricoprono solo il 4% dei posti dirigenti. Questa e' la situazione delle giornaliste Rai aggiornata al 31 dicembre 2010 in base ai dati forniti alla Commissione pari opportunita' Usigrai dall'azienda e che non comprende le tante precarie e con contratti d'ingresso. E' quanto si legge nel documento dell'assemblea delle giornaliste Rai che sara' consegnato domani al direttore generale dell'azienda Lorenza Lei.
''Una condizione di evidente disparita' di genere a fronte di una maggiore visibilita' limitata all'immagine, alle conduzioni dei telegiornali, alle presenze nei programmi di informazione e di intrattenimento: una ''vetrina'' senza potere – scrivono le giornaliste – due soli direttori donna, 3 donne tra i vicedirettori a fronte di 33 uomini, 63 donne capiredattori a fronte di 236 uomini, 69 donne tra i vice caporedattori a fronte di 118 uomini, 111 donne tra i capiservizio a fronte di 168. Ancora una volta la Rai rispecchia i problemi della societa' italiana. Chiediamo ai vertici dell'azienda di invertire la rotta a partire dalla soluzione di problemi concreti: politiche di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (part time e diritto alla maternita') e, non ultimo, la realizzazione dell'asilo nido aziendale''.
Nel documento, un capitolo riguarda la rappresentazione delle donne nell'informazione Rai: ''le parole e le immagini con cui raccontiamo il mondo femminile sono frutto di una cultura che riduce le donna a oggetto da esibire o da usare. Trasparenti e invisibili sono invece le donne reali con i loro successi e i loro problemi nei diversi settori della vita del Paese.
Anche dalla societa' e' ormai pressante la richiesta al servizio pubblico di un'adeguata e rispettosa rappresentazione dell'immagine della donna. E' quindi ormai indifferibile una risposta dell'azienda sul monitoraggio previsto dal nuovo Contratto di servizio. L'assemblea delle giornaliste da' mandato al sindacato, e possibilmente d'intesa con la Cpo aziendale, di aprire un confronto con l'azienda''. Alla Cpo Usigrai si chiede inoltre di proseguire con le iniziative gia' avviate (vademecum sulla maternita', questionario sulla realta' di tutti i giornalisti Rai, blog di informazione e discussione sul sito Usigrai), di ampliare le tutele previste dal contratto integrativo per i congedi familiari e di estenderle anche alle colleghe precarie, di promuovere un Osservatorio sindacale sui casi di dequalificazioni, penalizzazioni e violazioni dei diritti.
''L'assemblea auspica che sempre, di fronte ad abusi segnalati, o prese di posizione delle singole colleghe, si attivi – conclude il documento – una solidarieta' collettiva, da parte di tutte le donne e del sindacato''.