Sei puntate di due ore in prima serata con Sgarbi mattatore e grandi ospiti chiamati a discutere sui temi più alti dell’arte, della cultura, della musica, della religione, della politica. E’ l’identikit de Il bene e il male, titolo provvisorio del programma che il vulcanico critico ferrarese già sindaco di Salemi, soprintendente del Polo museale di Venezia nonché curatore del padiglione Italia della Biennale sta mettendo a punto con la Rai e il direttore generale Mauro Masi.
Un programma destinato forse a Raiuno forse no, spiega lui in un’intervista all’Ansa, da mandare in onda in una data ancora da precisare, forse da gennaio. E fra le idee, annuncia Sgarbi, anche un dibattito in diretta tra due grandi vecchi come Marco Pannella e Dario Fo, chiamati a confrontare le ragioni del comunismo e della libertà. Grandi temi e grandi monologhi, anticipa Sgarbi, perché il successo di Vieni via con me, il programma di Fazio e Saviano ha dimostrato che si può parlare in tv di cose serie e importanti a lungo senza perdere l’attenzione del pubblico e ”sarà bellissimo poter parlare un quarto d’ora intero di Michelangelo”.
Ma non sarà una trasmissione pesante, promette. Perché tra gli ospiti ci saranno si grandi filosofi come Emanuele Severino e scrittori ‘alti’ come Claudio Magris ma anche personaggi dello spettacolo da Paolo Conte a Patty Pravo a Celentano. ”Di certo c’è che io sono un solista, non un direttore d’orchestra – sottolinea lui – per cui stiamo cercando il mio Fazio, qualcuno che mi possa affiancare”. In squadra ci sono già Olivieri Toscani, il giornalista Carlo Vulpio (”Quello che ha lanciato De Magistris”) e il regista Martinez.
Sgarbi sta pensando di riservarsi dei monologhi, forse due o tre blocchi di 15 minuti l’uno per trasmissione. Il resto si sta progettando e tra le idee, oltre all’incontro Fo-Pannella anche un dialogo Sgarbi-Celentano. Tra i tanti ospiti illustri si pensa a Riccardo Muti e a monsignor Ravasi. Tra gli argomenti trattati il primo sarà Dio, certo, sottolinea, con un approccio assolutamente non confessionale, con ambizioni alte e ospiti tra i più diversi ”A parlarne – scherza Sgarbi – potremo chiamare anche il Dalai Lama” anche oggi intanto, rivela il critico, c’è stato un ulteriore incontro tra tecnici in Rai sulla trasmissione.