Sprechi Rai? Il fidanzato della Clerici autore tv, la carica dei 145 al Tg1…

Antonella Clerici (Foto LaPresse)

ROMA – Non solo Augusto Minzolini, ma anche Michele Mirabella, Eddy Martens e Guglielmo Rositani: sono alcuni dei nomi citati dal Fatto Quotidiano e da Libero come casi di “sprechi” in Rai.

Libero, riprendendo il Retroscena.it, cita il caso di Elisir, di Michele Mirabella. Secondo il giornale online il programma su malattie e cure verrebbe pagato direttamente dal Ministero della Sanità. Per un costo che oscilla tra uno e due milioni. Ma dal Ministero, interpellati da Libero, dicono di non saperne nulla.

Il quotidiano di Maurizio Belpietro cita poi i cachet vertiginosi di vip nostrani come Antonella Clerici (3 milioni per due anni), Fabio Fazio (1,5 milioni). Tutti compensi che non dipendono in alcun modo dall’andamento degli ascolti.

Sull’Antonella nazionale Libero e il Retroscena raccontano anche il caso del suo compagno, il tunisino ed ex animatore di villaggi turistici Eddy Martens, che figura tra gli autori della Prova del cuoco. E ci sono poi i cinque collaboratori esterni di alberto Maccari al Tg1, come se non bastassero i suoi 140 redattori.

Non solo i volti più o meno noti godono di trattamenti e stipendi per lo più sconosciuti ai comuni mortali che li guardano in tv.

In Consiglio di Amministrazione, scrive il Fatto Quotidiano, siede Guglielmo Rositani, in quota Pdl. Ebbene, la Procura di Rieti, secondo quanto scrive il Fatto, avrebbe aperto un fascicolo per capire se Rositani abbia usato a scopo privato i soldi pubblici a sua disposizione per il ruolo che svolge in Rai.

Tra parentesi: a Rieti Rositani ha la residenza e ha effettuato ripetuti acquisti con la carta di credito di viale Mazzini.

In particolare la Procura vorrebbe verificare le operazioni dal 9 aprile al 21 agosto del 2011, di cui tempo fa aveva parlato Repubblica, pubblicando undici ricevute per un totale di 3.870 euro.

Il Fatto ricorda che

“i consiglieri di amministrazione Rai possiedono una revolving (una carta di credito, n.d.r.) con un fido mensile di 5.000 euro mensili, ma possono giustificare spese di rappresentanza sino spese di rappresentanza sino a 10mila euro annui: possono fare acquisti personali con la stessa carta, ma devono comunicare che l’importo va scalato dallo stipendio”.

Il Fatto annovera alcune spese che sarebbero state fatte da Rositani:

“ha speso 420 euro all’Hotel Ristorante da Checco; 500 euro al Ristorante la Foresta, menu a costo fisso di 50 euro per 10 persone. L’ex senatore di An ha replicato tre volte al Foresta per 300 euro (7 coperti), con 14 commensali per 750 euro e infine cenetta a cinque per 250. Poi dal cibo si passa ai gioielli. E via con i 300 euro erogati al gioielliere Passi; 400 euro presso la gioielleria Cesare Amici, dove tornerà a fare altri acquisti per 380 euro. Quindi la profumeria Michele Cellurale, 150 euro e Grassi Sport, 310 euro. E poi l’intimo e la biancheria: Letizia sas, 110 euro”.

 

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Maria Elena Perrero