Rai talk show, ultime direttive: nessun divieto al pagamento della prestazione ospiti. Nessun divieto, forma tenuamente pudica per dire che gli ospiti nei talk show si pagano, eccome se si pagano. I conduttori possono promettere e quasi garantire retribuzione a chi invitano come ospite. Ospiti non di rado a contratto più o meno lungo. I conduttori chiamano, trattano, la Rai paga. Lo ha garantito la Rai, ai conduttori e agli ospiti. Comunicazione rassicurante, soprattutto per chi di talk show vive, chi di talk show arrotonda, chi via talk show si fa un nome, una carriera e un conto in banca.
Se non li paghi…
Gli ospiti non vengono, magari vanno dalla concorrenza. Sulla base di questa stringente logica la Rai ha ribadito che, per palmari ed evidenti ragioni di mercato, gli ospiti si pagano. Sono e non possono che essere ospiti a pagamento. In fondo e neanche tanto in fondo sono gli ospiti scritturati per uno show. Al quale devono garantire presenza, ruolo, prestazione. Comparse o caratteristi o primi attori fanno parte dello spettacolo, si è mai visto una compagnia di spettacolo che non retribuisce il sui cast?
Vengono e parlano per…
Gli ospiti, specie quelli più o meno fissi, specie quelli più o meno accesi, specie quelli più caratterialmente profilati, vengono e parlano per la libertà. Per la libertà d’opinione ovviamente che hanno a cuor più di ogni altra cosa. Loro come i conduttori che li chiamano a parlare. E gli ospiti dei talk nei talk vanno e parlano per la pluralità e il pluralismo, delle idee e delle opinioni. Sono testimoni, messaggeri e incarnazioni del pluralismo, della pluralità della libertà di opinione, Vengono, vanno e parlano per la libertà e la pluralità. Però se non pagati non vengono, non vanno e non parlano. Senza contratto o almeno gettone l’urgenza del testimoniare la libertà si fa meno pressante. Senza contratto o almeno gettone l’ansia e la sete di pluralismo si fanno meno stringenti. La parola gratis si sa depotenzia verità e libertà e pluralità, il gratis le atterrisce. Quello degli ospiti nei talk show è un mestiere, sacerdoti e chierichetti della libertà d’opinione e pluralità delle posizioni senza denaro non cantano messe.