Nessun taglio alle edizioni del Tg1, ma garanzie nella riorganizzazione del piano informativo da parte della Rai. L’assemblea del Tg1 “dà mandato al comitato di redazione (la rappresentanza sindacale nelle redazioni, ndr) perché d’intesa con gli altri cdr e con l’Usigrai esiga dall’azienda l’apertura immediata della trattativa sindacale sul piano industriale, su questo affida sin d’ora al comitato di redazione un pacchetto di 3 giorni di sciopero e auspica che il direttore Minzolini voglia difendere con forza gli spazi informativi del Tg1”.
E’ quanto si legge in un documento dell’assemblea del tg della rete ammiraglia Rai votato oggi all’unanimità da una settantina di giornalisti: “Nella sfida dell’informazione in un mercato in rapida trasformazione il Tg1 rivendica la sua forza. Non si cancellano le edizioni, non si modifica l’offerta informativa del principale telegiornale italiano. L’assemblea chiede preliminarmente l’apertura di un serio tavolo di confronto sul progetto strategico di riorganizzazione dell’offerta informativa aziendale, tenendo in giusto conto la pluralità e l’integrazione sempre più forte tra diverse piattaforme”.
Nella definizione del nuovo modello produttivo informativo, prosegue il documento – il Tg1 rivendica la “centralità del suo marchio nell’offerta della Rai, nella tradizione del ruolo che storicamente ha svolto e nella capacità di innovazione oggi più che mai richiesta. Senza la necessaria trasparenza sul disegno strategico che l’azienda intende perseguire risulta ancor più irricevibile – puntualizza l’Assemblea – qualunque richiesta di tagli di edizioni del telegiornale, che non gravano economicamente sui conti dell’azienda e che garatiscono la copertura del flusso informativo”.
L’assemblea reputa “grave che le variazioni apportate ai palinsesti di tutti i telegiornali non siano state neanche comunicate ai Cdr e all’Usigrai. Perché al Tg1 viene cancellata l’edizione di mezza sera o nella migliore delle ipotesi la si riduce a poco più di un minuto? Una sottrazione che non può ritenersi compensata con l’arrivo di altre edizioni il sabato e la domenica mattina. Giudichiamo grave che il piano sia ancora secretato mentre circolano indiscrezioni su tagli pesanti, al monte ore e alle edizioni del Tg1 nell’arco del triennio”.
La centralità del ruolo del Tg1, prosegue il documento – e della sua storia si difende anche con un’informazione completa, imparziale e autorevole e con il rispetto delle storie professionali di tutti i colleghi che ne fanno parte senza artificiose divisioni tra giovani e vecchi, tra volti e firme storiche e volti e firme emergenti”. L’assemblea chiede al direttore e all’azienda che ai colleghi rimossi e demansionati “vengano riconosciuti ruoli e posizioni da loro meritati nel corso degli anni”.
