ROMA – Ex direttore di Gazzetta dello Sport e Vanity Fair, già al Corriere della Sera e come ultimo incarico a Repubblica, Carlo Verdelli è il nome scelto dal direttore generale della Rai Campo Dall’Orto per l’inedita figura di direttore editoriale. In pratica sarà il capo di tutta l’informazione Rai. Una nomina che archivia il progetto del vecchio dg Luigi Gubitosi, quello dell’accorpamento di tutta l’offerta informativa in capo a due sole newsroom.
Un tipo di razionalizzazione lunga (27 mesi per l’attuazione), un sacrificio in termini di personale difficilmente sostenibile. Si è scoperto infatti solo adesso (ne riferisce per esempio Repubblica) che il piano prevedeva 300 esuberi tra pre-pensionamenti e licenziamenti. Due redazioni giornalistiche invece di sei (Tg1, Tg2 più Tg Parlamento e Tg3, RaiNews più Tgr); direttori dei telegiornali, capiredattori e redattori nominati con concorso in base ai curriculum. Un piano che fu approvato con cinque voti favorevoli e tre contrari dal Consiglio d’amministrazione Rai.
L’idea di accorpare – senza ridefinirne la mission – Tg1, Tg2 e Rai Parlamento in una prima newsroom, Tg3, RaiNews24 e TgR nella seconda, non ha mai convinto Campo Dall’Orto. Per questo, il direttore generale ha deciso di ricominciare daccapo. E nell’accelerazione della scelta hanno avuto un ruolo anche i fatti di Parigi. Nei giorni seguiti agli attacchi, il dg ha lavorato in prima persona ai palinsesti, in modo che fossero coerenti con la gravità di quanto stava accadendo. Ma non è il suo ruolo, ha bisogno di qualcuno che lo faccia dal punto di vista giornalistico. Per questo lavoro, Carlo Verdelli è considerato perfetto. (La Repubblica).