ROMA – “Un super commissario per l’Informazione viola la legge e pure il contratto collettivo del lavoro”. Così Fnsi e Usigrai bocciano la proposta avanzata dal direttore generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto in seguito alle polemiche sorte sulla puntata di Porta a Porta con intervista a Salvo Riina, figlio del boss dei boss di Cosa Nostra.
In una nota congiunta il segretario generale Raffaele Lorusso, il presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti, e il segretario dell’Usigrai Vittorio Di Trapani, affermano:
“La chiusura della vicenda Porta a Porta non può consistere nell’invenzione della figura di un supervisore a priori dei contenuti giornalistici, in chiara violazione della legge e del contratto collettivo di lavoro.
Se il direttore generale non vuole assumere decisioni conseguenti all’inqualificabile figura cui è stata esposta la Rai servizio pubblico con lo spot a un libro firmato dal pregiudicato figlio del boss dei boss di Cosa Nostra, non può pensare di cavarsela a buon mercato, immaginando, come ha annunciato nel corso dell’audizione in commissione Antimafia, supercommissari dell’informazione che non esistono in nessuna azienda italiana ed estera”.
“Del resto, la vicenda di Porta a Porta – spiegano – dimostra che un simile rimedio sarebbe inefficace visto che lo stesso direttore generale afferma che l’intervista è stata preventivamente visionata e giudicata trasmissibile. Il nodo da sciogliere è più profondo e riguarda quale idea si ha del servizio pubblico radiotelevisivo”.