Santoro: “Caro Biagi e caro Montanelli, ecco la nostra rivoluzione”

ROMA, 3 NOV – ”Caro Biagi, caro Montanelli, so che siete molto in apprensione. So che siamo molto diversi, ma so che ci seguite. Non se ne puo’ piu’ di resistere, resistere, resistere. Bisogna fare la rivoluzione. Questa e’ la nostra piccola rivoluzione”. Lo ha detto Michele Santoro aprendo ‘Servizio Pubblico’, il nuovo programma al via stasera su una multipiattaforma tv, web e radio.”Come facciamo a fare la predica ai nostri figli se non si sentono rappresentati dalle nostre idee?”, si e’ chiesto Santoro.

”Vorrei usare argomenti razionali – ha proseguito -. Lo vorrei dire alla stampa che mi definisce guru e martire. Io non sono ne’ guru, ne’ martire. Ma come e’ stato possibile che abbiamo scoperto solo ora di essere sull’orlo del baratro? Non lo diceva Annozero, ma il New York Times che la situazione era difficile. Eppure accendevamo i televisori e sentivano dire: ‘Stiamo meglio della Germania’ o ‘La Padania e meglio della Cina’. Una domanda che ci dobbiamo porre e’ quanto ci e’ costato scoprire cosi’ tardi la verita’. Se il nostro sistema fosse stato libero, saremmo arrivati prima alla verita’. Avremmo potuto cambiare il governo o costringere il governo a seguire strade diverse”.

”Di fronte alla cancellazione di Annozero, la reazione del sistema e’ stata fiacchissima, anche dell’opposizione – ha aggiunto il conduttore -. Ora centomila persone hanno deciso di accendere le luci di questa sera. Queste centomila persone si possono convincere che possono accendere tutto quello che vogliono. Possono accendere Celentano, Luttazzi, Dandini, la Rai che si sta spegnendo lentamente. Possono accendere un vero Servizio Pubblico”.

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