Serena Dandini: “Tornerò, anche in piazza”. Ipotesi La7

Serena Dandini (Lapresse)

ROMA – Il divano di velluto rosso, sul quale si sono accomodati i big dello spettacolo, del cinema, della letteratura, Serena Dandini lo rivuole indietro. E anche Dario Vergassola reclama il suo divanetto, versione trolley. Torneranno, promettono, anche in piazza: “Andremo in onda il prima possibile, dove, quando e come sarete i primi a saperlo. Al massimo lo faremo in piazza”.

Ma al di là dell’abituale ironia, il no a maggioranza del cda Rai al contratto per Parla con me viene bollato come ”decisione politica” dal team Fandango, in testa il numero uno Domenico Procacci e la stessa conduttrice. Dopo i contatti delle scorse settimane, prende nuovamente corpo l’ipotesi La7.

“La falsità che mi ha dato più fastidio è quella che non ho fatto un programma usando risorse Rai. Io ho sempre fatto il mio programma con risorse interne Rai, che mi dispiace lasciare”, ha detto in conferenza stampa Serena Dandini. “In questo momento potevo essere a fare il mio programma da qualche altra parte se non ci avessero falsamente rassicurato. Ho scritto al Corriere a giugno una lettera un po’ naif per chiedere se mi sarebbe stato possibile fare il programma. Sui famosi 14 autori del mio programma dico solo che se io ho cento lire posso scegliere di avere dieci autori da 10 lire o cento autori da una lira, la mia è stata una decisione artistica, preferisco avere tante teste pensanti. Alla famosa festa della Sipra hanno mandato uno spot con il mio programma e il mio programma era già stato venduto agli inserzionisti pubblicitari” ha aggiunto poi la Dandini.

“Il palinsesto con noi dentro è stato votato da questo Cda Rai, e noi pensavamo di stare tranquilli, gli abbiamo persino regalato il format”.  ”Al direttore generale Lorenza Lei avevo creduto, non capisco cosa sia successo. Comunque e’ molto piu’ brava di Masi, infatti sta facendo tutto quello che Masi non e’ riuscito a fare”.

Il format resta in Rai: ”Gliel’ho regalato”, sottolinea Dandini ricordando di averlo ”ideato” personalmente: “Me ne vado senza nemmeno un paio di calze”.

Ma ”non e’ immaginabile un Late show senza Letterman, o Che tempo che fa senza Fabio Fazio: i format dei talk show si identificano con il conduttore”, avverte Andrea Salerno, direttore editoriale Fandango e autore storico di Parla con me. Non si esclude quindi che il gruppo – divano compreso – possa traslocare, magari proprio sulla rete che Paolo Ruffini, direttore uscente di Rai3, guidera’ dal 10 ottobre. Forse per confezionare un prodotto diverso, ma con gli stessi ingredienti: interviste, parodie, satira sull’attualita’ che da sempre sono la cifra dei programmi targati Dandini, dalla Tv delle ragazze ad Avanzi, da Tunnel all’Ottavo nano, fino al salotto di Parla con me che nell’ultima stagione ha chiuso con una media di 1,3 milioni di spettatori. Un percorso pluridecennale che oggi sembra giungere all’ultimo capitolo. ”L’unica soddisfazione di una giornata amara e’ di averli stanati”, commenta Serena. ”Mi hanno accusato di essere avida, di volere troppi autori e pezzo a pezzo abbiamo smontato ogni pretesto: ora il re e’ nudo e tutti hanno capito perche’ non andiamo in onda! Mi dispiace per l’azienda in cui abbiamo lavorato per decenni che, mai come adesso, e’ sotto occupazione politica e per gli abbonati che ci hanno dimostrato sempre un enorme affetto. E che – lo prendiamo come impegno – ci ritroveranno presto altrove”.

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luiss_smorgana