“Neanche in Zimbabwe”. La Dandini contro la Rai: “Divorata dalla politica”

Serena Dandini

“Ci sono tre giorni per fare esercizi di magia nei palinsesti di Raitre. Nemmeno nello Zimbabwe riuscirebbero a fare un miracolo del genere”. Serena Dandini, in un’intervista al Corriere della Sera, non nasconde la sua amarezza per la situazione della terza rete del servizio pubblico e pone l’accento su una “tempistica interessante”.

“Ho un sospetto. Guarda caso, in questi giorni l’azienda è in una specie di limbo. Antonio di Bella, che ha confermato le nostre quattro puntate, è già esautorato. Ruffini verrà reintegrato lunedì – continua la conduttrice di “Parla con me” – In questi tre giorni del Condor chi è il direttore di Raitre? Mi dicono che Masi abbia l’interim. Così come Berlusconi ha l’interim del ministero che si occupa del contratto di servizio pubblico tra lo Stato e la Rai. Un delizioso pendant. Un utile tempo sospeso”.

La Dandini è molto critica su come l’azienda sta trattando il suo caso, dato che il futuro di “Parla con me” è ancora tutt’altro che certo. “Mi sono sentita nominare come in un Grande Fratello mediatico non solo nelle intercettazioni, ma addirittura durante le riunioni di Palazzo Chigi – prosegue la Dandini -. Vorrei essere almeno coinvolta in una discussione che riguarda il lavoro di sei anni mio e del mio gruppo”.

Quello della Dandini non è certo un caso isolato. Solo pochi giorni fa era scoppiata la forte polemica tra la Rai e Michele Santoro, anche lui in bilico con il suo “Annozero”. “Il problema non sono io – conclude la Dandini – la mia carriera l’ho fatta. Il problema è un’azienda priva di ogni vocazione editoriale, che sopravvive a stento, completamente divorata dalla politica”.

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Sandro