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Streaming illegale, 5 milioni di italiani guardano la Serie A col pezzotto. E la qualità è pure superiore

Streaming illegale cifre record. Sarebbero 5 milioni gli italiani che guardano le partite di Serie A in streaming con il pezzotto. E, anche se si potrebbe pensare che gli streaming pirata siano più lenti e di qualità inferiore rispetto a quelli ufficiali, pare non sia così. Ma come mai il pezzotto va così veloce? E perché è così complicato impedire le dirette pirata? Tutto dipende da come funzionano questi servizi.

Calcio in tv col pezzotto, cos’è l’Iptv

Il sistema più diffuso è quello delle Iptv illegali, spiega la Repubblica. Innanzitutto è necessario procurarsi un set top-box. Ovvero un decoder che permette di intercettare segnali che i sistemi interni alle televisioni non captano. Sono simili a quelli delle pay-tv, ma senza marchio. Ma non vuol dire che siano illegali. Acquistarne uno è perfettamente legittimo. I prezzi si aggirano tra i 20 e i 400 euro l’uno in base al modello scelto. Poi si deve trovare un abbonamento pirata a cui appoggiarsi. In molti casi è sufficiente cercare su internet per trovare servizi dai prezzi decisamente inferiori rispetto a quelli ufficiali. Scelto quello più adatto, si paga con carta, con tutti i rischi di tracciabilità del caso, e si ricevono le credenziali da inserire nel set top-box per iniziare ricevere il segnale.

Abbonamento e qualità superiori?

La qualità e la velocità del servizio spesso sono migliori di quelle offerte, ad esempio, da Sky e Dazn. Questo perché i canali ufficiali devono proteggere il loro segnale, con un conseguente rallentamento della trasmissione. Questo non si applica ai canali pirata, che quindi arrivano prima a destinazione. A ciò si aggiunge che le pay-tv sono utilizzate ogni fine settimana da milioni di persone. Lo stesso vale per il pezzotto, che però è offerto da centinaia di abbonamenti pirata. E tutto questo comporta una banda che non si sovraccarica e il video si vede fluido.

I server dove si trovano?

Chi trasmette le partite illegalmente si può appoggiare a servizi di cloud con server sparsi per l’Europa. Grazie agli accordi sul peering il segnale viaggia particolarmente veloce da un Paese europeo all’altro. E fermarli non è così semplice. Si possono bloccare gli Ip, ma anche quando arriva una segnalazione, serve un ordine del giudice per disattivare l’indirizzo. Streaming illegale cifre record

Infine, i fornitori di servizi cloud non sono particolarmente collaborativi, e anzi, stanno appaltando parti della propria attività a società offshore per non dover sottostare alle regole europee. A volte, però, la Guardia di Finanza riesce a fare breccia nel sistema. Come è accaduto con l’operazione Gotha, che ha fermato un giro da 30 milioni di euro al mese persi dall’industria. 

 

Published by
FIlippo Limoncelli